Corriere Fiorentino

La bici non sale, ma giù non c’è posto

Due posti sul tram, zero rastrellie­re alle fermate

- Sarra

T1 Leonardo. Ore 13 di un giorno di fine agosto. Il Sirio procede spedito verso il capolinea di «Villa Costanza», quando alla fermata «Aldo Moro» una ragazza sale a bordo. Con la bici. «Non ce la facevo più a pedalare — racconta lei — Abito a Novoli, ma lavoro a Scandicci: spesso utilizzo la tramvia, anche se per i ciclisti non è il massimo». Già, e il motivo è presto detto: «Sui convogli c’è poco posto per le biciclette: se ne possono caricare al massimo un paio in fondo al tram». E anche quelle, a quanto pare, non sono per niente facili da sistemare: «Il laccio è corto, si fa fatica ad agganciarn­e due insieme — fa vedere lei, tirando lo stesso gancio — Oggi mi è andata bene perché sono da sola, diverse volte capita che ci siano vagoni in coda con quattro bici alla volta».

Naturale, così, che i passeggeri non siano entusiasti: «Io rispetto sempre le regole: con un paio di ciclisti già sul mezzo non salgo. C’è però da dire che, anche soltanto con due bici, la gente è poco tollerante, si lamenta sempre quando deve farti posto». Tornando indietro verso Firenze, un altro ciclista lo conferma: «Qui manca una mentalità europea: in Danimarca la metro ha interi vagoni riservati alle biciclette e pure sugli autobus si possono caricare. Il tram è un’ottima soluzione ma, con l’interscamb­io degli Ataf ancora da perfeziona­re, avrebbe fatto sicurament­e comodo avere qualche posto bici in più sui vagoni: non tutti hanno le fermate sotto casa».

Le regole per il carico delle bici sui tram sono piuttosto restrittiv­e. Massimo due veicoli a bordo, con fissaggio obbligator­io, e solo in orari prestabili­ti: tutto il giorno nei festivi e la domenica; dalle 5 alle 7, dalle 10 alle 17 e dalle 20 a 00,30 durante la settimana. Sempre che non ci sia il pienone: in quel caso il servizio è negato per motivi di sicurezza.

Ma il «complicato rapporto» tra tram e due ruote non si ferma qui: in zona stazione Santa Maria Novella, le transenne che dividono i marciapied­i dai binari sono infatti ormai completame­nte ricoperte da bici allucchett­ate. Senza contare poi le solite mobike, abbandonat­e un po’ ovunque. E dire che il parcheggio sotterrane­o così come l’apposito spazio per le stesse bici in affitto — benché spesso stracolmi — sarebbero solo a pochi passi dalla fermata «Valfonda». Ma niente da fare: la pigrizia mista alla necessità fa continuare l’«anarchia dei posteggi». «Ho già chiesto — spiegava però l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti, pochi giorni fa — l’installazi­one di nuove rastrellie­re alla stazione in modo da avere più spazi per le due ruote e abbiamo segnalato ai vigili la situazione delle bici allucchett­ate alle transenne». Una tendenza, quest’ultima, riscontrab­ile peraltro anche in via Vittorio Emanuele II, nel nuovo tratto tramviario che — nonostante rastrellie­re spesso sgangherat­e — offre comunque almeno un po’ di posti in più per le biciclette, soprattutt­o in prossimità della fermata «Statuto».

Lo sfogo

«Qui manca la mentalità europea All’estero interi vagoni sono riservati a noi»

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Le biciclette accatastat­e alle nuove ringhiere della tramvia in piazza Santa Maria Novella
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 ??  ?? In alto a sinistra le biciclette legate alle rastrellie­re di via Vittorio Emanuele II e (sopra a destra) alla stazione di Santa Maria Novella Accanto il piccolo spazio riservato alle biciclette sulla T1
In alto a sinistra le biciclette legate alle rastrellie­re di via Vittorio Emanuele II e (sopra a destra) alla stazione di Santa Maria Novella Accanto il piccolo spazio riservato alle biciclette sulla T1
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