Corriere Fiorentino

C’è una squadra che cresce Giovane e felice

- Di Alessandro Bocci

Entusiasmo, concretezz­a, velocità. Meno palleggio e un gioco più verticale. C’è una Fiorentina che cresce, giovane e felice, sostenuta dalla passione dei tifosi, anche da quella parte della città (gli ultrà) che contesta la proprietà. Tutti uniti per la Viola non è solo uno slogan, magari banalotto, ma la condizione indispensa­bile per non disperdere quanto di buono è stato fatto in questa lunga estate contraddit­toria: una partenza sprint in campo e gli abbonati intorno a quota ventunomil­a. L’obiettivo è consolidar­e il progetto, affidandos­i a giovani di talento e alla sapienza di Pioli. Le sensazioni sono positive. Chi è rimasto, lo ha fatto con convinzion­e ed è pronto a dare l’anima per arrivare sino all’Europa, il vero traguardo. Non c’è più Badelj, che ha scelto la Lazio e magari se n’è pentito dopo aver visto i suoi vecchi compagni domenica dalla tribuna, ma la nuova Fiorentina sta continuand­o l’opera di quella vecchia. Lo spirito è lo stesso che ha animato il gruppo dopo la morte di Astori. Davide c’è ancora. È lui il leader, il filo conduttore di una Viola bella e determinat­a. La strada, deve essere chiaro a tutti, è lunga e complicata. La vittoria con il Chievo è stata netta e larghissim­a, ma le difficoltà — come ha riconosciu­to l’allenatore — non sono mancate sin quando c’è stata partita, cioè per tutto il primo tempo. Però questa Fiorentina, sbarazzina e audace, fa sognare. Ha l’atteggiame­nto giusto. Piace la sua voglia di fare, giocare, rischiare per vincere. L’Udinese è un esame insidioso prima che il calendario, dopo la sosta per le Nazionali, si trasformi in una tortuosa strada di montagna: Napoli, Sampdoria, Spal, Inter, Atalanta in sole due settimane sono una specie di crash test. Affrontarl­o con 6 punti darebbe ulteriore slancio e sicurezza ai baby viola. Con i giovani tutto si dilata: le vittorie accendono l’entusiasmo, le sconfitte rischiano di deprimere il gruppo. L’ambiente sarà importante. Sarebbe bellissimo, soprattutt­o un segno di grande maturità, se nessuno contestass­e nei momenti di difficoltà. Che possono capitare. Magari già questo pomeriggio di fine estate. Pioli, il vero leader, sa come gestire la situazione. Chi è stato al campo respira entusiasmo, serenità, convinzion­e. Contro l’Udinese del giovane Velazquez serviranno anche grinta, coraggio, freddezza. I friulani hanno cominciato malissimo (eliminati in Coppa Italia dal Benevento), ma si sono ripresi bene e dopo aver pareggiato a Parma hanno battuto la Samp. Una squadra in crescita, con idee e gioco. Fofana è un mediano che aggredisce gli spazi e può scombinare i piani viola. De Paul, vecchio obiettivo di mercato, ha già segnato due gol e cerca la consacrazi­one, muovendosi leggero tra le linee. Lasagna sa far gol. Occhio a quei tre. Fermarsi ora non si può.

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Tifosi al Franchi

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