C’è una squadra che cresce Giovane e felice
Entusiasmo, concretezza, velocità. Meno palleggio e un gioco più verticale. C’è una Fiorentina che cresce, giovane e felice, sostenuta dalla passione dei tifosi, anche da quella parte della città (gli ultrà) che contesta la proprietà. Tutti uniti per la Viola non è solo uno slogan, magari banalotto, ma la condizione indispensabile per non disperdere quanto di buono è stato fatto in questa lunga estate contraddittoria: una partenza sprint in campo e gli abbonati intorno a quota ventunomila. L’obiettivo è consolidare il progetto, affidandosi a giovani di talento e alla sapienza di Pioli. Le sensazioni sono positive. Chi è rimasto, lo ha fatto con convinzione ed è pronto a dare l’anima per arrivare sino all’Europa, il vero traguardo. Non c’è più Badelj, che ha scelto la Lazio e magari se n’è pentito dopo aver visto i suoi vecchi compagni domenica dalla tribuna, ma la nuova Fiorentina sta continuando l’opera di quella vecchia. Lo spirito è lo stesso che ha animato il gruppo dopo la morte di Astori. Davide c’è ancora. È lui il leader, il filo conduttore di una Viola bella e determinata. La strada, deve essere chiaro a tutti, è lunga e complicata. La vittoria con il Chievo è stata netta e larghissima, ma le difficoltà — come ha riconosciuto l’allenatore — non sono mancate sin quando c’è stata partita, cioè per tutto il primo tempo. Però questa Fiorentina, sbarazzina e audace, fa sognare. Ha l’atteggiamento giusto. Piace la sua voglia di fare, giocare, rischiare per vincere. L’Udinese è un esame insidioso prima che il calendario, dopo la sosta per le Nazionali, si trasformi in una tortuosa strada di montagna: Napoli, Sampdoria, Spal, Inter, Atalanta in sole due settimane sono una specie di crash test. Affrontarlo con 6 punti darebbe ulteriore slancio e sicurezza ai baby viola. Con i giovani tutto si dilata: le vittorie accendono l’entusiasmo, le sconfitte rischiano di deprimere il gruppo. L’ambiente sarà importante. Sarebbe bellissimo, soprattutto un segno di grande maturità, se nessuno contestasse nei momenti di difficoltà. Che possono capitare. Magari già questo pomeriggio di fine estate. Pioli, il vero leader, sa come gestire la situazione. Chi è stato al campo respira entusiasmo, serenità, convinzione. Contro l’Udinese del giovane Velazquez serviranno anche grinta, coraggio, freddezza. I friulani hanno cominciato malissimo (eliminati in Coppa Italia dal Benevento), ma si sono ripresi bene e dopo aver pareggiato a Parma hanno battuto la Samp. Una squadra in crescita, con idee e gioco. Fofana è un mediano che aggredisce gli spazi e può scombinare i piani viola. De Paul, vecchio obiettivo di mercato, ha già segnato due gol e cerca la consacrazione, muovendosi leggero tra le linee. Lasagna sa far gol. Occhio a quei tre. Fermarsi ora non si può.