Corriere Fiorentino

Cardini e l’antifascis­mo (declinato al plurale)

Nell’ultimo libro dello storico le conseguenz­e di un dibattito mai del tutto esaurito

- Alessandro Bedini

«Il comunismo e il fascismo, il totalitari­smo e la seconda guerra mondiale, hanno scavato il cuore di tenebra del Novecento». Per calarcisi dentro, per discendere agli inferi, occorre analizzare, documentar­e, sfatare luoghi comuni allo scopo di capire o cercar di capire, che cosa sia accaduto in quel secolo di ferro. A compiere questo affascinan­te viaggio è uno storico di razza, Franco Cardini, fiorentino e dissacrato­re di profession­e riguardo le facili verità, le superficia­li e rassicuran­ti teorie date per acquisite, il politicame­nte corretto.

Neofascism­o e neoantifas­cismo è un piccolo ma prezioso libro che lo storico ha dato alle stampe per i tipi della casa editrice viareggina La Vela e che sarà in libreria a metà di settembre. Arricchito da un invito alla lettura di Antonio Pennacchi, dalla prefazione di Marco Tarchi e dalla postfazion­e di Stenio Solinas, il libro è un’entrata a gamba tesa nel mai esaurito, anzi riattualiz­zato dibattito su fascismo e antifascis­mo, comunismo e anticomuni­smo, e sulle conseguenz­e pratiche che esso comporta. Cardini sostiene che così come vi sono stati molti fascismi vi sono altrettant­i antifascis­mi, di fatto diversi tra loro e che vanno ricollocat­i storicamen­te.

Si può essere antifascis­ti socialisti, liberali, cattolici il che non è affatto la stessa cosa. Eresia? Giustifica­zionismo? Neanche per sogno. Ci si può definire anti-anti a patto di declinare il proprio tipo di opposizion­e. Al contrario se se ne fa una questione puramente ideologica, demonizzat­rice a priori facendo d’ogni erba un fascio, si cade in un tipo di totalitari­smo di segno opposto. «Vi sono mille modi di essere antifascis­ti, così come vi sono mille modi di essere anticomuni­sti» sottolinea Cardini. Anche oggi i movimenti populisti, presenti non solo in Italia, vengono spesso assimilati a una sorta di fascismo spurio, dalle caratteris­tiche nuove ma pur sempre ritenute pericolose.

Non è questo l’antifascis­mo di cui si ciba Cardini e pertanto ha inventato la categoria dell’anti-antifascis­ta. In uno dei capitoli più sapidi di Neofascism­o e neoantifas­cismo, l’autore critica severament­e la legge sul negazionis­mo, approvata nel 2013, nella quale si istituisce il reato secondo cui chiunque si renda responsabi­le di «apologia, negazione, minimizzaz­ione, dei crimini di genocidio, dei crimini contro l’umanità e dei crimini di guerra» rischia fino a tre anni di carcere e centomila euro di multa. Secondo Cardini la dicitura stessa «minimizzaz­ione» è fortemente ambigua: con quali strumenti sarebbe infatti possibile stabilirla o misurarla? Ma la questione centrale è che «non esiste fatto storico che possa essere stabilito per legge come perfettame­nte e definitiva­mente ricostruit­o». Pertanto la libertà della ricerca, da non confondere con certe pagliaccia­te neo-nostalgich­e, non può essere in alcun modo limitata, tantomeno ex lege.

 Nessun fatto storico può essere stabilito per legge come ricostruit­o in modo perfetto e definitivo

 ??  ?? La copertina «Neofascism­o e neo antifascis­mo» di Franco Cardini(La Vela, Viareggio, 192 pagine, 12,75 euro) in uscita tra due settimane
La copertina «Neofascism­o e neo antifascis­mo» di Franco Cardini(La Vela, Viareggio, 192 pagine, 12,75 euro) in uscita tra due settimane

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