Corriere Fiorentino

Io, papà e i 30 anni di Caruso Pascoski

Ginevra Nuti racconta Francesco e il suo film cult. L’11 settembre la festa al Carmine

- Storni

I film di suo padre non li guarda mai. «Per me non è così semplice». Non vuole soffrire. «Dopo l’incidente di papà, ho sempre evitato di guardare tutti i suoi film». Tutti tranne uno, Caruso Pascoski:«Mi fa superare la malinconia». Non dimentica la prima volta: «Ricordo quel momento come fosse ieri: avevo 15 anni, ero col mio ragazzo a casa, cercavamo qualcosa da guardare, abbiamo scelto Caruso Pascoski. Siamo letteralme­nte morti dalle risate».

Ginevra Nuti ha gli occhi di Francesco, quel taglio inconfondi­bile, lo sguardo dolcemente malinconic­o, le pupille spiritose che ridono da sole. Anche lei sarà in piazza del Carmine, martedì 11 settembre alle 21, per la speciale proiezione di Caruso Pascoski in occasione del trentennal­e del film. «Di quel film adoro tre cose: la scena nel bagno dove papà era vestito da donna, e non era niente male; poi la definizion­e del prosciutto (che è democristi­ano) e la mortadella (comunista); e poi la scena più conosciuta, quella del “dammi un bacino”, a casa ci siamo sempre divertiti a imitarla». Ginevra è cresciuta a Roma, ma porta Firenze nel cuore: «Per me Firenze è il Battistero dove sono stata battezzata, quando sono tornata a vederlo dopo tanti anni mi ha fatto effetto, l’avevo sempre visto nelle mie foto da neonata. Credo che papà, con Caruso, sia riuscito a cogliere l’atmosfera di Firenze, le sue notti». Le sue notti soffici, argentate dai riverberi dell’Arno, addolcite dall’umiltà degli spazzini che all’alba lustrano

 Quel suo grande pianoforte e le chitarre davanti all’acquario Grazie a mio padre ho imparato ad amare la musica e gli animali

le piazze. C’è Firenze in quel film, la memoria di una città perduta, il cinema Excelsior oggi chiuso, i lungarni notturni senza turisti. Ci sono i suoi personaggi, il carabinier­e Novello Novelli, la sua voce graffiata. E Carlo Monni, il paziente pazzo che sogna l’uomo che russa. E c’è Francesco, oggi lontano dal cinema, in lotta per sopravvive­re. È invalido, non parla ma usa parole di tenerezza. «Sta meglio e grazie alla riabilitaz­ione ogni giorno fa piccoli ma importanti migliorame­nti — racconta la figlia — Adesso fortunatam­ente abitiamo vicini. Ci parliamo attraverso sguardi, sorrisi e piccoli gesti. Io gli faccio vedere come sto crescendo, con foto e video, lui mi risponde con un grande sorriso».

È stato un padre e continua ad esserlo. «Mi ha insegnato e mi insegna ad amare la musica e gli animali: a casa di papà c’era un grande pianoforte nero dove ho imparato a suonare qualche nota. E poi c’erano le chitarre, davanti a un grande acquario: passavo ore intere di fronte a quegli strumenti. Ancora oggi papà mi insegna ogni giorno a capirci, a conoscerci, anche se più lentamente delle altre persone».

Appena compiuti 18 anni, ha scelto di essere la sua unica tutrice. «Mi è sembrata la cosa più naturale del mondo prendermi cura di papà». Non babbo, lei lo chiama papà: «L’ho sempre chiamato così». Il padre come l’attore: «Il sorriso e lo sguardo malinconic­o sono gli stessi che si vedono sul grande schermo». Caruso, Willy, Romeo, Renzo. I suoi personaggi sono come lui. E lei gli somiglia: «Soprattutt­o nella pigrizia, nel mio carattere un po’ ombroso, nell’amore per la musica, per il canto soprattutt­o». In piazza del Carmine, Ginevra canterà Sarà per te, la canzone di Francesco. Ci sarà anche sua mamma Annamaria Malipiero, ex compagna di Nuti. E poi Athina Cenci, Alessandro Haber, Giovanni Veronesi, Antonio Petrocelli, Ugo Chiti, Maurizio Frittelli e Sabrina Ferilli.

Da grande Ginevra sogna di fare la cantate: «Per adesso mi diletto, poi si vedrà. Nel frattempo sto studiando per entrare a Medicina. Come Enzo Jannacci, perché no!». E nel frattempo, fantastica il futuro: «Mi piacerebbe veder realizzati gli ultimi due copioni di papà, Olga e i fratellast­ri Billi e Solo quando potrò cullare un bambino, scritti nell’ufficio di Roma che ancora ricordo». Speriamo che il sogno si avveri.

 Sono stata battezzata in Battistero Rivederlo da grande mi ha fatto effetto Con questo film ha saputo raccontare Firenze

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Francesco Nuti con la figlia Ginevra
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 ??  ?? Francesco Nuti con la figlia Ginevra e il fratello Giovanni in occasione della serata benefica al Mandela Forum del 2011 con Carlo Conti, Leonardo Pieraccion­i, Giorgio Panariello e Marco Masini (foto: Folgoso/Sestini)
Francesco Nuti con la figlia Ginevra e il fratello Giovanni in occasione della serata benefica al Mandela Forum del 2011 con Carlo Conti, Leonardo Pieraccion­i, Giorgio Panariello e Marco Masini (foto: Folgoso/Sestini)
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 ??  ?? Il sogno. Il paziente insonne ansioso interpreta­to da Carlo Monni racconta il suo incubo all’analista Caruso
Il sogno. Il paziente insonne ansioso interpreta­to da Carlo Monni racconta il suo incubo all’analista Caruso
 ??  ?? La mortadella è comunista. Nuti e Antonio Petrocelli giocano ad abbinare gli insaccati e i partiti politici
La mortadella è comunista. Nuti e Antonio Petrocelli giocano ad abbinare gli insaccati e i partiti politici
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Dammi un bacino. Il maresciall­o Novello Novelli riporta a casa Caruso ubriaco

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