Corriere Fiorentino

L’Opera del Duomo tra i più amati Lo dice TripAdviso­r

Con Uffizi e Accademia tra i musei italiani più amati su TripAdviso­r

- di Edoardo Semmola

Firenze prima in Italia per il gradimento dei musei secondo TripAdviso­r: Uffizi in testa, Accademia al quarto posto e Museo dell’Opera del Duomo – new entry nella top ten – al nono. È l’unica città ad avere tre musei in classifica. Roma e Torino ne hanno due. Venezia solo uno, la Collezione Peggy Guggenheim, per di più in ultima posizione di questa classifica, la TripAdviso­r Travelers Choice dei musei, che incrocia il dato quantitati­vo dei biglietti con quello qualitativ­o dell’apprezzame­nto, la cosiddetta web reputation. Il dato si riferisce al 2018, estate compresa.

Gli Uffizi sono anche l’unico museo italiano a comparire nella classifica europea, all’ottavo posto dopo il Vasa di Stoccolma. A livello mondiale guida il Musée d’Orsay di Parigi che stacca sia il Louvre che la National Gallery di Londra, a riprova di quanto il dato qualitativ­o sia determinan­te a discapito di quello quantitati­vo, nell’elaborazio­ne realizzata dall’algoritmo. È in questo senso che spicca l’entrata dell’Opera del Duomo tra i primi dieci. Per la politica «social» e per il lavoro sulla web reputation che il museo ha portato avanti. Elementi essenziali per ben figurare a livello mondiale. E che di fatto riequilibr­ano il gap numerico: se gli Uffizi vengono visitati da più di 2.200.000 persone all’anno e l’Opera del Duomo si attesta a 1.388.237 (cifre del 2017), sono la qualità del servizio e la visibilità su internet e sui social a riportare in alto il valore dell’Opera.

È la dimostrazi­one di quanto conti oggi la «buona presenza» nei new media anche per istituzion­i tradiziona­li come i musei. E non è un caso se proprio quello dell’Opera è stato il primo museo italiano a dotarsi di un sito web e di una social media manager interni, senza affidarsi ad agenzie dedicate. L’intuizione dell’Opera — nel 2013 —è stata quella di affidare questo delicato settore a una ragazza, Alice Filipponi, che all’epoca aveva 25 anni (ci voleva un giovane per «parlare» i nuovi linguaggi). Con progetti speciali come «Autography», le serate degli Instagrame­rs e conferenze dedicate, ha innalzato la web reputation al 98%: su 100 commenti on-line, 98 sono di gradimento. «Fondamenta­le — commenta lei — è stato puntare sul pubblico dei non-colti, come linguaggio e approccio. I colti ci vengono già al museo».

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La classifica di Trip Advisor
 ??  ?? Il Museo dell’Opera aperto di sera per un gruppo di Instagrame­rs internazio­nali, per una visita speciale, nel 2015 (foto: Cambi/Sestini)
Il Museo dell’Opera aperto di sera per un gruppo di Instagrame­rs internazio­nali, per una visita speciale, nel 2015 (foto: Cambi/Sestini)

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