Il Carmine riparte dalla musica jazz E scivola sul panino
Per tre mesi, il vuoto. Poi, improvvisamente, piazza del Carmine si anima: da oggi a domenica ospita il palco principale del Fringe Jazz Festival, che distribuirà i suoi concerti (con street food) in tutto l’Oltrarno, mantenendo al Carmine il centro nevralgico. Dopo un lungo restyling su cui Palazzo Vecchio aveva molto investito, a giugno veniva inaugurata la «seconda vita» della piazza. Ma di «vita», nel senso di quella sociale, finora ce n’era stata ben poca. La novità arriva con uno degli appuntamenti di punta dell’Estate Fiorentina, la rassegna ideata da Furio Di Castri passata alle cronache lo scorso anno per l’abilità da parte di Firenze di «soffiare» a Torino uno dei suoi festival di punta. Parte del più ampio progetto di riqualificazione dell’Oltrarno come luogo di aggregazione non lasciato all’anarchia estemporanea, ma pensato all’interno di una «regia», quella dell’Estate. «Siamo felici che il Fringe si sia radicato nel quartiere — dice Tommaso Sacchi, curatore dell’Estate — dando sempre più senso al formato dedicato a quel pezzo di città, tra il Torrino di Santa Rosa, la Sala Vanni, i tanti locali coinvolti e una piazza storica come il Carmine». Tre mesi di «nulla» si spiegano così: «I tempi del cantiere non hanno permesso di inserire il Carmine tra gli spazi estivi, ma ci rifacciamo a settembre, e l’anno prossimo. Considerando anche che martedì festeggiamo lì i 30 anni di Caruso Pascoski». Forse risulta un po’ meno «felice» l’intuizione di somministrare street food nei giorni dell’ordinanza anti-unto di via dei Neri. Oltre a quella grafica del Florence Street Food Experience, partner ufficiale del festival per la somministrazione, con l’immagine di un panino che prende lo spazio di Ponte Vecchio.