Corriere Fiorentino

«Immigrati, fake news e chi ci casca a sinistra»

- Di Serena Spinelli* *consiglier­a regionale Mdp

Caro direttore, in questo Paese l’assenza di una riflession­e strutturat­a e di una legislazio­ne adeguata sull’immigrazio­ne ha prodotto un disastro. Alimentand­o una logica dell’emergenza a fronte di un fenomeno, ormai struttural­e e globale, che potremmo governare. Che sia la Lega e con essa le altre forze xenofobe estremiste a mistificar­e la realtà, osteggiand­o nave per nave, denigrando il lavoro delle Ong e della Guardia Costiera, non mi stupisce — anche se mi preoccupa. Ma che sia un sindaco di centrosini­stra di una città come Firenze a usare toni sbagliati, a evocare ruspe e la costruzion­e di centri per i rimpatri, mi preoccupa forse ancora di più. Perché Dario Nardella, nell’intervista al Corriere Fiorentino (30 agosto, ndr), non dice che a trasformar­e in irregolari coloro che non hanno i requisiti per l’asilo politico è la legge Bossi-Fini? E che le «decine di persone penzoloni per strada» — definite «una cosa odiosa per i cittadini» — non «penzolereb­bero» se ci fossero percorsi di integrazio­ne omogenei e strutturat­i? Vediamo quali sono i numeri del problema immigrazio­ne a Firenze, tanto da invocare un centro per i rimpatri. Nella zona socio sanitaria fiorentina, al 31 luglio, si contano 369 profughi nei Cas; 293 negli Sprar più 616 minori non accompagna­ti. In totale 1.278 persone. Anche se il centro servirebbe tutta la regione è bene interrogar­si sui numeri: 9.770 richiedent­i asilo nei Cas toscani, che incidono per lo 0,26% sulla popolazion­e; 1.270 negli Sprar, quindi già con lo status di rifugiati. Il modello d’accoglienz­a della Regione Toscana coinvolge circa 800 strutture, con una media di 15 ospiti. Siamo davvero di fronte a un’emergenza? La proposta di Nardella di privilegia­re il rapporto tra Comuni e Prefetture per «non contrappor­re lo Stato alle Regioni» non considera la diversità dei mezzi a disposizio­ne delle amministra­zioni. Non tutti i Comuni sono Firenze. Per questo un ruolo di coordiname­nto della Regione è auspicabil­e se non vogliamo abdicare a un modello d’accoglienz­a che funziona e necessita di maggiori possibilit­à di controllo. Dal 2015 ad oggi in Germania hanno fatto richiesta di asilo oltre un milione e mezzo di persone. In Italia poco più di 366 mila. Almeno rivendichi­amo una legislazio­ne che dia ai migranti economici la possibilit­à di cercare lavoro nella legalità. L’Istituto Cattaneo ci ha detto che gli italiani sono il popolo europeo che più sovrastima la presenza di immigrati extra-comunitari: a fronte di una presenza del 7% ne percepisco­no una del 25. La Lega fa propaganda ad arte, ma non abbiamo bisogno che anche la sinistra corra dietro alle fake news.

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