Rissa tra detenuti durante una partita «Lì un solo agente»
Un diverbio calcistico sfocia in maxi rissa. Paura a Sollicciano, giovedì pomeriggio, quando durante una partita di calcio tra detenuti, è scoppiata un’accesa diatriba tra un gruppo di quaranta reclusi, albanesi da una parte e maghrebini dall’altra. Sono volati spintoni e cazzotti, qualcuno ha sollevato un pezzo di tombino scaraventandolo contro altri. Un agente penitenziario, tentando di riportare la calma, ha riportato una lussazione alla spalla. All’ospedale sono finiti anche cinque detenuti. Grazie al successivo intervento di altro personale di polizia penitenziaria è stato possibile far defluire i reclusi nei loro reparti detentivi senza ulteriori disordini. A complicare la situazione, la carenza di organico di agenti penitenziari nel carcere fiorentino, un problema più volte manifestato anche dallo stesso direttore Fabio Prestopino. A denunciare l’episodio di giovedì, è stato il sindacato degli agenti Uil Pa: «Ciò che lascia interdetti — ha detto il segretario generale Angelo Urso — è il fatto che la fruizione del campo sportivo era una situazione di emergenza per surrogare all’impossibilità da parte dei detenuti di fruire dei passeggi per deficit strutturali e che questa emergenza è stata affidata alla sorveglianza di un solo agente». Ormai da mesi, infatti, i passeggi esterni del penitenziario sono chiusi in seguito ad alcuni crolli e sono in attesa di essere messi in sicurezza attraverso reti protettive. I lavori dovrebbero concludersi nei prossimi giorni. È quanto auspicano i detenuti, che a fine agosto, insieme al cappellano del penitenziario don Vincenzo Russo, avevano scritto una lettera al ministro della giustizia Alfonso Bonafede per chiedere la riapertura dei passeggi.
Passeggi chiusi Problemi strutturali, ad agosto la lettera di reclusi e cappellano al guardasigilli: riapriteli