Corriere Fiorentino

Rissa tra detenuti durante una partita «Lì un solo agente»

- Jacopo Storni

Un diverbio calcistico sfocia in maxi rissa. Paura a Solliccian­o, giovedì pomeriggio, quando durante una partita di calcio tra detenuti, è scoppiata un’accesa diatriba tra un gruppo di quaranta reclusi, albanesi da una parte e maghrebini dall’altra. Sono volati spintoni e cazzotti, qualcuno ha sollevato un pezzo di tombino scaraventa­ndolo contro altri. Un agente penitenzia­rio, tentando di riportare la calma, ha riportato una lussazione alla spalla. All’ospedale sono finiti anche cinque detenuti. Grazie al successivo intervento di altro personale di polizia penitenzia­ria è stato possibile far defluire i reclusi nei loro reparti detentivi senza ulteriori disordini. A complicare la situazione, la carenza di organico di agenti penitenzia­ri nel carcere fiorentino, un problema più volte manifestat­o anche dallo stesso direttore Fabio Prestopino. A denunciare l’episodio di giovedì, è stato il sindacato degli agenti Uil Pa: «Ciò che lascia interdetti — ha detto il segretario generale Angelo Urso — è il fatto che la fruizione del campo sportivo era una situazione di emergenza per surrogare all’impossibil­ità da parte dei detenuti di fruire dei passeggi per deficit struttural­i e che questa emergenza è stata affidata alla sorveglian­za di un solo agente». Ormai da mesi, infatti, i passeggi esterni del penitenzia­rio sono chiusi in seguito ad alcuni crolli e sono in attesa di essere messi in sicurezza attraverso reti protettive. I lavori dovrebbero concluders­i nei prossimi giorni. È quanto auspicano i detenuti, che a fine agosto, insieme al cappellano del penitenzia­rio don Vincenzo Russo, avevano scritto una lettera al ministro della giustizia Alfonso Bonafede per chiedere la riapertura dei passeggi.

Passeggi chiusi Problemi struttural­i, ad agosto la lettera di reclusi e cappellano al guardasigi­lli: riapriteli

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