Il Cholito va forte, segna anche con l’Argentina
Il Cholito: «Sono sulla strada giusta, ora ho sogni ancora più grandi»
Un gol al debutto con la maglia dell’Argentina. Al Cholito — ha realizzato il 3-0 contro il Guatemala — non poteva andare meglio. «Non mi aspettavo di giocare, la concorrenza è molta in attacco. Poi sono anche riuscito a segnare dopo qualche occasione, è stato bellissimo», ha detto, emozionatissimo, a fine gara.
Ha fatto gol con classe, ma anche con potenza. Un sigillo simile a quello realizzato lo scorso campionato all’Olimpico contro la Roma quando ebbe la meglio su tutta la difesa e riuscì a battere Alisson. «Quando ero più piccolo papà Diego mi diceva sempre che un giorno avrei indossato la maglia della nazionale», ha raccontato con gli occhi pieni di gioia. E in effetti non aveva torto. Purtroppo però il Cholo non ha potuto godersi l’esordio del figlio maggiore allo stadio di Los Angeles per via degli allenamenti dell’Atletico Madrid. Tuttavia la famiglia Simeone è stata comunque ben rappresentata. Sugli spalti infatti c’erano la mamma Carolina e Giulia, la compagna fiorentina di Giovanni. E a fine partita hanno festeggiato insieme. I due hanno scattato un selfie con il tabellone dello stadio (e il nome Simeone nell’elenco dei marcatori) sullo sfondo.
Il Cholito ha ricoperto il ruolo di Gabriel Batistuta in campo, da attaccante centrale puro. Purtroppo però non ha potuto indossare la sua maglia. Già, sulle spalle aveva il diciannove poiché il nove, la maglia dei sogni di tutti i goleador, era di Icardi. Questione di gerarchie. «Sto percorrendo la strada giusta, adesso ho sogni ancora più grandi da realizzare», ha aggiunto. Intanto c’è la prossima sfida contro la Colombia ma non è da escludere che possa cominciarla dalla panchina nella logica del turnover. «Il ct mi ha chiesto di mettere in campo tutto quello che ho, come faccio con la Fiorentina. Col lavoro ho imparato a gestirmi meglio e a pensare di più. Sembra banale, ma anche a respirare meglio per la fatica».
Giovanni si è sentito ben inserito nel gruppo, sicuramente la presenza in campo dell’amico viola German Pezzella lo ha aiutato. Entrambi rientreranno a Firenze soltanto giovedì prossimo, a due giorni dalla sfida di Napoli. Pioli punterà su di loro, nonostante il lungo viaggio, poiché sono due cardini della squadra. Così come lo sono Chiesa e Pjaca, i due esterni che devono aiutarlo a segnare. Con la maglia azzurra Federico è stato autore di un’altra prova entusiasmante contro la Polonia. Subentrato nella fase finale della partita a Insigne, ha cambiato il ritmo della sfida conquistando anche il rigore che ha portato al pareggio. Contro il Portogallo difficilmente non sarà titolare, complice anche la spinta di molti tifosi e addetti ai lavori: tutti lo vogliono in campo martedì sera.
In contemporanea giocherà anche Pjaca, già autore di un’ora abbondante di sfida con la sua Croazia, che affronterà la Spagna. Dopo la vittoria col Chievo fu chiaro Stefano Pioli: «Mi auguro che chi ha avuto meno spazio possa giocare in nazionale, anche per accumulare minuti». Un messaggio per tanti, soprattutto per Marko. Al rientro a Firenze verrà valutato dallo staff tecnico viola. Il desiderio di impiegarlo è tanto, ma la condizione fisica deve essere al top contro il Napoli. Il tridente viola progettato da Pantaleo Corvino e Stefano Pioli è, ancora per poco, in fase di rodaggio.