Nardella con Minniti: «Soldi per difendere le abitazioni dai ladri»
Il sindaco con Minniti alla Festa dell’Unità: 300 euro alle famiglie contro intrusioni e furti
«Un fondo per dare a alle famiglie in difficoltà economiche, che risiedono da un certo tempo in città, contributi fino a 300 euro per lavori di messa in sicurezza della casa contro intrusioni e furti». Il sindaco Dario Nardella sceglie la Festa dell’Unità delle Cascine per lanciare un’iniziativa sulla sicurezza in città. Applaude platealmente quando l’ex ministro dell’Interno Marco Minniti, sul palco con lui ieri sera, gli dà il destro sul tema dicendo che «la sinistra deve stare vicina alla gente che si sente insicura e non ha i soldi per cambiare quartiere o pagarsi la vigilanza privata».
Dell’iniziativa anti-furti il sindaco ne ha già parlato con Alessandro Sorani di Confartigianato e Giacomo Cioni della Cna Firenze. «È un atto concreto del Comune di Firenze — spiega — mentre il governo gialloverde nei primi 100 giorni ha saputo solo fare la polemica sulle navi e lanciare slogan sulla sicurezza senza fare azioni per la sicurezza dei cittadini». L’operazione si sommerebbe al piano casa da 56 milioni di euro già annunciato prima dell’estate, che prevede anche contributi affitti a beneficio in particolare delle giovani coppie e per incoraggiare la residenza nel centro della città. L’iniziativa lanciata ieri sera, secondo l’amministrazione fiorentina, riguarderebbe invece «qualche centinaio di famiglie».
Ad assistere al dibattito, sul palco centrale della festa, circa 500 persone. In prima fila anche Vittorio Sgarbi, che aveva partecipato ad un incontro precedente, Simona Bonafè, candidata dei renzianissimi — tendenza Luca Lotti — nella corsa per la segreteria toscana dei democratici, e infine l’ex assessore comunale Graziano Cioni.
La discussione, incalzata dalle domande della giornalista Bianca Berlinguer, si è concentrata immediatamente sulle questioni calde dell’attualità della politica. Minniti interviene sulle dichiarazioni di Matteo Salvini a seguito dell’indagine aperta su di lui per il caso della nave Diciotti: «Il ministro dell’Interno è il capo delle forze di polizia: il capo dei buoni non può fare l’occhiolino ai cattivi». Nardella ci mette il carico: «I sindaci, in questi cento giorni di governo, sono rimasti soli: non c’è più una politica di collaborazione con le amministrazioni locali, non si fa nulla per gestire il rimpatrio degli immigrati irregolari». Il pubblico e gli ospiti sul palco si scaldano sui tempi e sui modi del congresso nazionale del partito. Almeno a parole paiono tutti d’accordo: «Bisogna farlo presto, senza cambiare nome al partito, con proposte che arrivino dal basso».
L’ex ministro La sinistra deve stare vicina alla gente che si sente insicura e non ha i soldi per cambiare quartiere o pagarsi la vigilanza privata