Vaccinazioni, i primi imbrogli
A Pistoia 4 autocertificazioni false scoperte dai carabinieri, a Firenze 15 sotto esame
Quattro autocertificazioni false a Pistoia, quindici sospette a Firenze. Nessuna irregolarità a Siena, Prato e Arezzo. È il primo bilancio dei controlli dei Nas negli asili nido e nelle materne per verificare la veridicità della documentazione presentata dalle famiglie sulle vaccinazioni obbligatorie per la frequenza scolastica. Le verifiche proseguiranno negli istituti comprensivi e nelle scuole medie. I genitori che hanno presentato le autocertificazioni irregolari ora rischiano una condanna fino a due anni per falso ideologico.
Quattro autocertificazioni false a Pistoia, quindici sospette a Firenze. Nessuna irregolarità a Siena, Prato e Arezzo. È il primo bilancio dei controlli eseguiti dai carabinieri del Nas per verificare la veridicità della documentazione presentata dalle famiglie sulle vaccinazioni obbligatorie per la frequenza scolastica. I militari, per il ministero della Salute, stanno battendo a tappeto asili nido e scuole materne delle dieci province toscane, ma presto busseranno alle porte di istituti comprensivi e scuole medie. Sono per ora 22 le autocertificazioni risultate false in tutta Italia secondo il ministero della Salute.
Intanto, a Firenze, gli investigatori hanno passato a setaccio le autocertificazioni e le hanno confrontate con i dati in possesso della Asl. Alla fine, sono emersi quindici casi sospetti: bambini che non risultano vaccinati alla anagrafe regionale, nonostante i genitori abbiano dichiarato il contrario. Non è detto che si tratti di falso. Potrebbe trattarsi di problemi burocratici. È possibile che lo scolaro, nato all’estero o in una regione diversa dalla Toscana, abbia assunto lì i dieci sieri obbligatori. È il caso di un bambino albanese che qui non risultava immunizzato, ma si era sottoposto ai dieci vaccini a Tirana. O come la bambina siciliana trasferita in Toscana. È bastato trasmettere alla Asl il libretto delle vaccinazioni per chiarire la situazione. Situazione diversa a Pistoia, dove i carabinieri incrociando i dati tra autocertificazioni e registri Asl, hanno accertato quattro casi di discrepanza. Si profilano guai giudiziari per i genitori che rischiano fino a due anni di reclusione per falso ideologico. A Siena, Arezzo e Prato, i carabinieri non hanno invece rilevato alcuna irregolarità. I no-vax del resto non sfondano se nel 2017 la legge Lorenzin ha generato un aumento della copertura vaccinale (in Toscana, +1,4% sull’esavalente, +4,2% sul quadrivalente).
Malgrado il tira e molla del Parlamento, per ora resta in vigore la legge Lorenzin. Così, in Toscana, grazie all’anagrafe vaccinale delle Asl, i genitori con i figli in regola che non ricevano comunicazioni dalla scuola non avranno incombenze. Per ragioni burocratiche qualche scuola però potrebbe chiedere i certificati, così come potrebbero doverli fornire i genitori di chi è vaccinato fuori Toscana. Previste deroghe per chi ha avuto la malattia ed è quindi immune (ma serve la documentazione ospedaliera o il certificato dell’Asl di analisi sugli anticorpi) e per chi non può vaccinarsi in quanto immunodepresso (in questo caso basta il certificato del pediatra). Chi non ha vaccinato il figlio, invece, dovrà almeno dimostrare di aver già preso l’appuntamento all’Asl.