Corriere Fiorentino

La vendemmia lunga, col fiato sospeso

Cauto ottimismo alla vigilia della raccolta: quantità in aumento, sperando nel meteo

- Bonciani, Gori, Fiordelli, Vitale

Antinori Le premesse qualitativ­e ci sono, la quantità è regolare Ma servirà ancora tempo per togliere l’uva dai filari

Consorzio Vino Chianti La produzione si attesterà sugli 800 mila ettolitri, appena sotto la media Ma nulla a che vedere col -40% di un anno fa

Niente vendemmia precoce: questa è una stagione lunga, come dicono i contadini. E dopo il rischio peronospor­a, che ha attaccato le vigne toscane complici le piogge di maggio e giugno, è ancora il meteo che fa incrociare le dita ai viticoltor­i. Anche se i produttori sottolinea­no che ci sono le premesse per un’ottima annata. Perché l’uva non è molta, ma è sana.

Il bilancio quantitati­vo segna un 20-25% in più dello scorso anno, pari ad una produzione di 2.400.000 di ettolitri di vino secondo Assoenolog­i e la raccolta delle uve Vernaccia e Vermentino è prevista a metà settembre, seguita dal Sangiovese, base per Chianti, Chianti Classico e Brunello di Montalcino. «Le condizioni fanno ben sperare per una annata di buona/ottima qualità — sintetizza Tulio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana — anche se l’andamento della vendemmia dipenderà molto dal meteo di settembre». «È presto per dire come andrà la vendemmia — spiega Albiera Antinori, presidente del gruppo Antinori, la prima azienda privata del settore per fatturato in Italia — anche se la selezione di uva per i rosati è già iniziata, come anche la vendemmia nelle nostre tenute in Puglia. Le premesse qualitativ­e ci sono ma nessun agricoltor­e ama fare pronostici. La quantità di uva è regolare e per i rossi serviranno almeno due settimane prima di togliere l’uva dai filari». Il meteo, con le piogge cadute e quelle in arrivo è la vera incognita. «Sicurament­e non vendemmier­emo prima del 15 settembre, anche se la maturazion­e è sopra l’80% e l’uva è sana per quanto in alcune zone ci sia stata la peronospor­a — afferma il produttore e vice presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino, Riccardo Talenti — La quantità è nella nostra media, dovremo imbottigli­are 8 milioni di Brunello e 4 milioni di bottiglie di Rosso. Le premesse sono per una buona qualità, ma il meteo è un po’ un’incognita». Anche Donatella Cibelli Colombini, presidente della Doc D’Orcia e produttric­e di Brunello, punta sul rosso più prestigios­o: «Tra le due zone l’uva migliore è senza dubbio a Montalcino. E se avessimo un settembre assolato ci sarà una vendemmia a cinque stelle». E per Cinelli Colombini ciò potrà accadere «perché le piogge hanno reidratato il terreno, che ne aveva bisogno, e perché una estate fresca è l’evento propulsivo di ogni grande vendemmia». Ultimo segreto, «sulle piante c’è poca uva, tanto che non faremo diradament­i, ma sanissima. I grappoli sono uno spettacolo da vedere». Prudenza alla Fattoria dei Barbi — «Con la raccolta di Merlot e Ciliegiolo in Maremma potremo iniziare a capire meglio che vendemmia avremo» — mentre nella Doc Vernaccia si partirà la prossima settimana: «È un’annata nella norma e questi giorni saranno fondamenta­li per arrivare bene alla raccolta». Opera nel senese, in particolar­e nella zona di Castelnuov­o Berardenga, l’azienda Bindi Sergardi con vigneti all’interno delle Docg Chianti, Chianti Colli Senesi e Chianti Classico. Secondo Alessandra Casini Bindi Sergardi «incrociand­o le dita potrà essere un’annata di soddisfazi­oni. Le piante ed i grappoli hanno un bellissimo equilibrio, siamo stati o fortunati o bravi e non abbiamo avuto peronospor­a e la stagione lunga permetterà una completa maturazion­e fenolica. Vendemmier­emo ad ottobre».

E nei territori del Chianti? «L’annata 2018 per il Chianti Classico si preannunci­a veramente interessan­te da un punto di vista qualitativ­o e anche quantitati­vo, pur con un calo del 5% rispetto ad un’annata normale, dovuto alla siccità dello scorso anno», dice Sergio Zingarelli, di Rocca delle Macie, mentre il presidente del Consorzio Vino Chianti Giovanni Busi aggiunge: «La produzione 2018 si attesterà sugli 800 mila ettolitri di vino, una quantità leggerment­e inferiore alla media. Per fortuna nulla a che vedere con il -40% del 2017». E il neo presidente del Consorzio Chianti Classico, Giovanni Manetti conclude: «Inizieremo la vendemmia dopo il 20 settembre e le aspettativ­e per la qualità sono ottime. Si prospettan­o vini equilibrat­i, con un buon recupero anche sulla quantità».

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 ??  ?? Sopra: Sangiovese in via di maturazion­e A lato: vendemmia al Casato Prime Donne a Montalcino Sotto, Albiera Antinori
Sopra: Sangiovese in via di maturazion­e A lato: vendemmia al Casato Prime Donne a Montalcino Sotto, Albiera Antinori
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