Il sagrato-dormitorio L’ultimo sfregio a Sant’Ambrogio
Prima minaccia di far pipì sulla soglia del bar da cui l’hanno buttata fuori. Poi davanti agli occhi di tutti la fa in mezzo alla piazza. Infine si addormenta sul sagrato, davanti al portone della chiesa di Sant’Ambrogio, e la mattina rifiuta di interrompere la pennichella persino mentre i fedeli entrano a messa. È la notte brava di una donna di mezza età, di origini peruviane, che a tarda notte è entrata al Caffè Sant’Ambrogio nella piazza omonima, dove ha iniziato a dare in escandescenze e a gridare senza ragioni. Baristi e camerieri l’hanno allontanata e lei è andata su tutte le furie. Tanto da iniziare una lunga discussione, a notte fonda, minacciando più volte di far la pipì sulla porta del locale, per poi farla davvero accanto all’edicola della piazza, in piena vista, davanti agli occhi stupefatti di una ventina di persone. Tornata sul sagrato, ha ammonito baristi e camerieri: «Vi ho filmati, ho una telecamera nascosta in borsa, quel che avete fatto andrà in onda su Rai 5». Poi si è addormentata.
E ieri mattina alle 7,30, Angelito, il sacrestano di Sant’Ambrogio, quando è arrivato ad aprire la chiesa l’ha trovata ancora davanti alla soglia e ha provato a svegliarla. Lei non ha sentito ragioni, lo ha insultato, ha rifiutato di alzarsi fino alle dieci di mattina, con tanto di fedeli costretti a circumnavigarla per entrare a messa. «Questo caso è solo la punta di un iceberg — racconta Angelito — ogni mattina sono costretto a lavare il portone rinascimentale perché non solo c’è chi urina sul sagrato, ma in tanti lo fanno addirittura sulla porta. L’odore è nauseante. Tra l’altro, fuori dalla chiesa abbiamo messo due vasi con le palme e ora sono secche. E quando apro la chiesa è un viavai di gente che viene dentro a chiedere soldi: credono che la chiesa sia un bancomat?».