Corriere Fiorentino

La coppia (fortunata) del broccolo piccante

- Di Enzo Fileno Carabba

Mirna e Giovanni erano informator­i medici. Lei aveva 27 anni, lui 35. All’ospedale di Ponte a Niccheri lei ebbe l’impression­e di aver trovato un vero uomo. Capì che era separato e aveva tre figli. Lei conviveva col fidanzato. Durante l’estate Mirna telefonava alla casa in campagna di Giovanni, dalle parti di San Godenzo, sapendo che lui non c’era. Le piaceva sentire la sua voce in segreteria, quando diceva: «È lo 05584...». Lui ripensava a quando, pranzando insieme, lei aveva ordinato broccoli piccanti. A settembre Mirna a forza di chiamare la segreteria di Giovanni era diventata single e lui la invitò in campagna, per un pranzo con i figli. Quando tutti si alzarono rimasero nella stanza solo lei e Matilde, la bambina di 9 anni, che disse: «Ti piace il mio babbo eh?» e andò via. Più tardi Pietro, 14 anni, disse: «Sarà dura per te mangiare qui» (lei non mangiava carne). Una frase che la proiettava nel futuro. Pochi giorni dopo Giovanni la invitò a cercare funghi che non trovarono. Ma stettero insieme felicement­e. La mattina dopo la mamma la chiamò: «Dove sei e con chi sei?»,«Perché?» «Stanotte ho sognato tuo babbo che ti accompagna­va all’altare vestita da sposa». Il padre era morto da sei anni e la madre non lo sognava mai. «Sì, sono con uomo, ho trascorso la notte con lui». Per un anno si videro in via ufficiosa poi dissero tutto ai figli di Giovanni. Continuava­no ad essere informator­i medici ma d’estate lavoravano nella campagna. Si sposarono ed ebbero un figlio. Nel 1997 il trattore di Giovanni si ribaltò e lui rimase sotto. Era a 3 chilometri da casa, non c’era nessuno. Per un caso, o un intervento superiore, ribaltando­si aveva azionato la folle, così il cingolato si fermò. Comunque Giovanni era ridotto male, il braccio quasi staccato dal corpo. Chiese perdono a Dio dei suoi peccati. Poi cominciò a giocare con l’arto fantasma: vedeva la mano da una parte ma la sentiva da un’altra.

Mirna non doveva capitare da quelle parti. Invece ci capitò. «Sto morendo. Chiama qualcuno». Le dette il numero del meccanico del paese. Lei corse pregando, anche se non è credente. Telefonò al meccanico. «È rimasto sotto il trattore». «È ancora vivo?». «Sì» (è raro in questi casi). Il meccanico arrivò con una squadra di boscaioli e lo tirarono fuori. Poi ci furono l’ambulanza, il prete, Mirna che pregava con i bambini. I medici dovettero lavorare parecchio ma Giovanni tornò come nuovo. Hanno abbandonat­o il lavoro farmaceuti­co. Lei insegna e si sente come un topo nel formaggio. Lui è diventato agricoltor­e ed è felice.

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Insieme Mirna e Giovanni
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