L’Italia di Mancini perde contro il Portogallo Federico corre senza incidere
Violazzurri Il talento della Fiorentina ha giocato tutta la partita persa contro il Portogallo Domani tornerà in città per preparare con i compagni la difficile trasferta di Napoli
Era il più atteso e il più invocato, ma Federico Chiesa non può risolvere da solo i problemi dell’Italia. Non è incontenibile come nello spezzone di gara contro la Polonia, però Federico è anche più lontano dall’area di rigore rispetto al solito. E poi la sua prova, nonostante la sconfitta per uno a zero, resta positiva per tutta la prima ora di gioco. Per la sfida di Lisbona Mancini lo arretra a centrocampo, a destra, in un 4-4-2 nel quale possa offrire spinta ma anche sostegno a Lazzari.
Chiesa parte forte, è suo il primo traversone insidioso ed è suo il primo tiro nello specchio della porta di Rui Patricio. Sembra quasi una sorta di avvertimento al diretto avversario, quel Mario Rui che sabato sarà ancora di fronte a lui con la maglia del Napoli, ma l’Italia si smarrisce nel giro di poco. Così è soprattutto il Portogallo a fare la partita mentre Donnarumma, con l’aiuto della traversa, sventa più di un pericolo. Chiesa gioca a tutto campo, non si risparmia, eppure trovare i varchi giusti per servire Zaza e Immobile è praticamente impossibile. Nella ripresa la partita si fa ancora più in salita, con il gol dell’ex Milan Andrè Silva e con il cartellino giallo rimediato per fallo su Bruma, dopo una decina di minuti. Berardi prende il posto di Immobile, quando chiama al tiro Chiesa la mira è sbagliata e la coppia Zaza-Bonaventura si lamenta per il mancato assist. Non è un gran secondo tempo.
D’altronde Chiesa è tra i giocatori italiani più richiesti. In Italia, ma anche all’estero. In questi giorni non si fa altro che parlare di un’asta tra Juventus, Inter e Milan. Ma si sa, Federico, fin dal suo debutto in serie A, è un pallino anche del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis. Quest’estate il patron del Napoli ne ha parlato anche con Diego Della Valle, a pranzo a Capri. In realtà il primo estimatore dell’esterno viola è stato Maurizio Sarri il cui addio però non ha fatto raffreddare l’interesse, anzi. Il suo sostituto Carlo Ancelotti lo seguiva da lontano, quando era al Bayern Monaco sognava proprio Federico per ringiovanire le corsie esterne formate da Robben e Ribery.
A giugno scorso De Laurentiis ha fatto più di un sondaggio per Chiesa per provare ad accontentare il nuovo allenatore. «Sono andato a pranzo con Diego Della Valle, ho offerto 50 milioni di euro e mi ha detto: non posso, è incedibile, sennò viene la rivoluzione a Firenze. Gli ho chiesto: tienimi presente se un giorno dovessi cederlo. Da Diego sono sicuro che non riceverei mai uno sgarbo, anche se capisco che tra le mille cose che fa potrebbe anche dimenticarsene». In realtà lo stesso Diego qualche tempo prima ha sgombrare il campo da possibili equivoci sul futuro di Chiesa. «È un ragazzo così bello e in forma, ha un padre esemplare e sta bene a Firenze. Dove deve andare?». In questi giorni si sta parlando anche di un possibile rinnovo per un altro anno del contratto, con un adeguamento dell’ingaggio.
Sabato prossimo (ore 18) Chiesa cercherà di rifarsi al fianco di Simeone per guidare l’attacco viola nella prima delicata trasferta della stagione. Questa mattina, insieme a Benassi e Biraghi, sarà a Firenze per riprendere gli allenamenti con la Fiorentina. Da un paio di giorni ha fatto ritorno in città Dabo mentre domani si rivedranno anche Milenkovic, Diks, Vlahovic e Pjaca. Gli ultimi a rientrare saranno il capitano Pezzella e Simeone.