Camera di Commercio, verso l’intesa a tre per il bis di Bassilichi
Accordo Cna-Confindustria-Confcommercio sulla presidenza della Camera di Commercio
Niente presidente della Camera di Commercio di Firenze nel 2019 a Confesercenti. In questi giorni si sta chiudendo un’intesa Confindustria, Cna, Confcommercio, per la conferma di Leonardo Bassilichi. Uno scenario a sorpresa.
Mancano ancora molti mesi alla scadenza, ma per la guida della Camera di Commercio si profila un accordo a sorpresa. Niente presidenza a Confesercenti, secondo il patto non scritto che ha portato alla elezione di Leonardo Bassilichi, ma riconferma dello stesso Bassilichi grazie al patto tra Confindustria, Cna e Confcommercio.
Bassilichi, uno dei big di Confindustria, aveva battuto nel 2014 Vasco Galgani, di Cna e ricandidatosi, rompendo il tradizionale asse Cna-Confesercenti e secondo i bene informati anche in forza della promessa della presidenza 2019 alla stessa associazione degli esercenti. Ma nei giorni scorsi si sono poste le basi per il «ribaltone», anche se è forse presto per blindare un accordo che riguarda un voto che si terrà tra molti mesi. Gli incontri tra i vertici delle categorie sono però già iniziati e vedono nell’angolo l’associazione storicamente più forte in città e vicina alla sinistra, in uno scenario cambiato con l’intesa Confindustria-Confcommercio (quest’ultima da sempre più in sintonia con il centro destra) che ha portato a luglio all’elezione alla guida di Unioncamere nazionale di Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano e presidente di Confcommercio, e alla vicepresidenza per Leonardo Bassilichi.
La nomina dell’imprenditore alla vicepresidenza nazionale è stata letta come una sua volontà di restare nell’ambito camerale, cosa non scontata pochi mesi fa, dato che da statuto per rimanere vicepresidente nazionale di Unioncamere Bassilichi deve essere rieletto numero uno dell’ente camerale. Il puzzle nazionale e quello locale si sono sovrapposti anche perché l’avvicinamento tra le due categorie ha coinciso a Firenze con il nuovo protagonismo di Confcommercio seguito alla lunga crisi dopo il dissesto di Confcommercio Firenze che ha portato anche a un incremento di tesserati e con un atteggiamento diverso rispetto al passato di Cna che tra l’altro ha festeggiato a luglio l’ingresso del «suo» Niccolò Manetti nel consiglio di amministrazione di Toscana Aeroporti, in una casella tradizionalmente assegnata agli industriali.
Quattro anni fa Confcommercio era in piena crisi, anche di iscritti e non potè avere voce in capitolo nella corsa alla presidenza, tanto che nella giunta della Camera non c’è neppure un suo rappresentante, e questa volta vuole pesare. Forte del rilancio e anche della vicinanza di Roma, con Carlo Sangalli che ad esempio a maggio era in Palazzo Vecchio per gli stati generali dell’associazione, in un affollatissimo incontro. Le voci di corridoio spiegano poi che a Bassilichi — il manager e industriale è anche presidente di Firenze Fiera, la spa che gestisce il polo fieristico — potrebbe essere chiesto di lasciare la presidenza della Camera di Commercio a metà mandato permettendo così l’elezione di Claudio Bianchi, leader di Confesercenti Firenze, ma l’eventuale staffetta è così lontana che pare difficile un simile impegno. Di certo c’è poi la storica vicinanza anche a livello nazionale tra Confesercenti e Cna; e se è vero che ogni partita a livello locale ha le proprie caratteristiche, è anche possibile che nell’intesa a tre sia coinvolta poi Confesercenti per evitare uno scontro che alla fine non farebbe comodo a nessuno.
Il tempo per far accettare il nuovo scenario non manca e parallelamente occorrerà tener conto delle fibrillazioni politiche. E dei movimenti per la presidenza di Fondazione CrFirenze. L’altra partita di peso che sarà giocata in città nel 2019.