Il messaggio di Mattarella: «Onorare le vittime dell’alluvione»
Livorno ricorda un anno dopo. Il punto sui lavori: via il cemento dal Rio Maggiore
Il ricordo e la speranza, LIVORNO il pianto e la voglia di rialzarsi. Dopo la fiaccolata di domenica sera per le vie della città, ieri Livorno si è fermata per ricordare le nove vittime dell’alluvione di un anno fa e tutti quei cittadini che in quelle terribili ore furono costretti a lasciare le proprie case.
A unirsi alla due giorni di celebrazione è stato anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha espresso «vicinanza e solidarietà ai familiari delle vittime, ai loro amici, alla città intera» e poi ha ricordato le decine e decine di livornesi che in quelle ore scesero in strada per spalare il fango, portare aiuto agli sfollati e liberare le strade dai detriti trascinati dall’onda killer dei corsi d’acqua: «Davanti alla calamità i livornesi hanno dimostrato, ancora una volta, il loro animo ricco di solidarietà e intraprendenza — ha scritto il Capo dello Stato in una nota — una risposta generosa e corale, a cui contribuirono tanti giovani, che costituisce una ragione di orgoglio, che legittimamente si iscrive nella memoria di quei giorni drammatici accanto alle ferite, purtroppo, indelebili che l’alluvione ha provocato».
Mattarella non si è fermato al cordoglio ma ha anche espresso un monito chiaro sugli errori da non ripetere per evitare tragedie di questo genere: «Il modo più rispettoso e coerente per onorare le vittime innocenti — ha continuato il Capo dello Stato — è operare per il ripristino di equilibri ambientali sostenibili, riducendo il rischio idrogeologico ed elevando gli standard di sicurezza, nella consapevolezza che la gestione del territorio costituisce un unico ambito nell’equilibrio tra aree urbane e rurali». E questo deve essere fatto, ha concluso Mattarella, «mantenendo come unico punto di riferimento gli interessi e i diritti delle comunità».
Ieri, durante un’altra giornata dedicata al ricordo, è stato presentato il video musicale «Livorno 10 Settembre» del duo «10 Diaz» e poi in serata il concerto del coro «Livorno per l’alluvione» in Duomo. Ad un anno dal tragico evento è stato fatto anche il punto sui lavori di ricostruzione fatti fino ad oggi che il coordinatore nazionale della Protezione Civile Angelo Borrelli ha definito «eccellenti»: da ottobre scorso sono stati eseguiti 249 lavori su circa 300 e la Regione ha investito 37 milioni sui 52 previsti per l’opera di messa in sicurezza della città.
In questi dodici mesi i lavori si sono concentrati sulla ricostruzione degli argini sul Rio Ardenza e Maggiore, sulla ripulitura dei letti dei fiumi e delle quattro casse di espansione di portata duecentennale che furono costruite nel 2012 ma all’appello manca ancora la manutenzione di tutto il sistema fognario, il consolidamento del torrente Ugione e lo «stombamento» del Rio Maggiore che dovrebbe essere avviato entro la fine dell’anno.
E poi c’è il capitolo del sistema di allerta che è rimasto lo stesso della notte di un anno fa. Il sindaco Filippo Nogarin ha auspicato che il sistema venga centralizzato a livello nazionale e passi dalla responsabilità dei sindaci in capo alla Protezione civile nazionale: «È una priorità assoluta e va portata avanti con rapidità e determinazione» ha concluso il primo cittadino.
Il Presidente
Alla calamità Livorno ha dato una risposta generosa e corale che è una ragione d’orgoglio