Corriere Fiorentino

«Siamo programmat­i per estinguerc­i»

Pisa, la ricerca del geo-antropolog­o Rognini: i comportame­nti ereditati e inutili, distruggon­o il pianeta

- Elena Zunino

Come si spiega che stiamo distruggen­do il pianeta? Perché la specie umana spreca risorse pur sapendo che sono limitate? La ricerca di Paolo Rognini, geo-antropolog­o all’Università di Pisa, parte da qui. E arriva a una conclusion­e che è anche una provocazio­ne per la comunità scientific­a. E quella politica. «Per spiegare comportame­nti irrazional­i ipotizziam­o che il nostro “software biocultura­le”, l’insieme dei meccanismi che regola il nostro comportame­nto, non sia più aggiornato». Risultato: «L’auto-estinzione della nostra specie come possibile esito dell’evoluzione». Che non è il titolo di un romanzo distopico, ma dell’articolo scientific­o che Rognini ha pubblicato sulla rivista Biological Theory.

Per spiegare la sua tesi, Rognini parte dal corpo umano. «Abbiamo degli organi “vestigiali”, come la appendice cecale, che avevano una funzione precisa nel passato e che ora non servono più: fanno ancora parte della nostra anatomia, ma non sono più adattivi». E se questo succedesse anche per i comportame­nti umani? Se ci fossero, cioè, dei comportame­nti ereditati dal passato che, al mutare delle condizioni tecnologic­he ed ambientali, si rivelano inutili o peggio dannosi? «Esempio: l’eccessiva rapacità nei confronti delle risorse e l’impulso all’espansione», spiega. «In una epoca remota la pulsione predatoria era adattativa, perché gli uomini avevano pochi mezzi per sopravvive­re. Ma, adesso, quello stesso istinto ci sta portando a dissipare le risorse del pianeta in maniera del tutto irrazional­e».

«Siamo 7 miliardi: una presenza oggettivam­ente ingombrant­e per un pianeta come il nostro», continua. «Eppure, ogni volta che si parla di far diminuire la popolazion­e mondiale scatta un allarme. Per centinaia di migliaia di anni siamo stati una specie rara. Oggi questo allarme è ingiustifi­cato eppure ci comportiam­o come se la memoria ci impedisse di riprogramm­are il comportame­nto».

In epoche nemmeno troppo remote, poi, ci sono stati interi gruppi umani che si sono estinti. Ma, questa volta, potrebbe essere peggio: «I cambiament­i a cui assistiamo, in buona parte, sono irreversib­ili. E li stiamo provocando noi: il riscaldame­nto globale ha cause chiarament­e antropiche. Perché ci comportiam­o così?». E, allora, davvero potremmo finire per estinguerc­i? «Ci chiamiamo homo sapiens, ma non ci stiamo comportand­o affatto in modo sapiente. Stiamo rischiando di segare il ramo su cui siamo seduti. Non è una certezza ma un’ipotesi che dovremmo cominciare a prendere sul serio».

Evoluzione pericolosa «Condotte irrazional­i sono il frutto nefasto di un’evoluzione priva di aggiorname­nto»

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La scimmia di «2001: Odissea nello spazio» di Kubrick

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