Lucarelli: «Nel fango la mia città mostrò la sua parte più bella»
Cristiano Lucarelli conosce bene la sua LIVORNO città. Ci ha vissuto fino a vent’anni ma non l’ha mai veramente lasciata nonostante la brillante carriera da calciatore. Adesso è tornato protagonista a Livorno, ma stavolta in un’altra veste: l’idolo della Curva Nord e l’uomo del «tenetevi il miliardo» quest’anno allenerà proprio la squadra della sua città che ha debuttato (seppur con una sconfitta) in serie B dopo tre anni in Lega Pro. Ma con Mister Lucarelli stavolta non si parla di calcio, perché in queste ore Livorno si è fermata per ricordare il terribile alluvione di un anno fa che provocò nove vittime e la distruzione di interi quartieri della città.
Mister Lucareli, come sta la città di Livorno oggi ad un anno dall’alluvione?
«In questi dodici mesi è stato fatto un buon lavoro. Alcune parti della nostra città portano ancora i segni di quel tremendo giorno, ma è normale che non possa essere cancellato tutto in così poco tempo. E poi, nella mente di tutti noi, purtroppo, certe cose non si cancelleranno mai».
Però anche il Presidente della Repubblica ha elogiato la reazione «generosa e corale» dei livornesi a quella tragedia.
«Una reazione encomiabile da parte di tutta la cittadinanza. Ma un elogio particolare credo che vada rivolto alle associazioni di volontariato ed ai giovanissimi livornesi che, fin dalla mattina di quel 10 settembre, si sono mossi in aiuto di chi aveva bisogno, rimboccandosi le maniche e scendendo in campo senza mai tirarsi indietro».
Livorno si sta rialzando?
«Livorno si è già rialzata, con molta dignità e senza piangersi addosso. Abbiamo pianto le nostre vittime insieme ai loro familiari e, anche in questi giorni dolorosi, ci uniamo a loro nel cordoglio e nel ricordo di quel che è successo un anno fa. Poi, la cittadinanza tutta, con umiltà, ha mostrato la sua parte più bella, fatta di solidarietà e generosità, secondo quello che è lo spirito vero e genuino che da sempre contraddistingue i livornesi».