Commissione Forteto, in Senato sì all’unanimità
Voto unanime a Palazzo Madama, ora tocca alla Camera. Il cambio di rotta del Pd
Tutti voti favorevoli, nessuna astensione e nessun contrario. Il Senato ha così dato ieri il via libera alla Commissione d’inchiesta che dovrà occuparsi di quanto avvenuto al Forteto. La proposta firmata Movimento Cinque Stelle è stata votata da tutti gli schieramenti politici, compreso il Pd che solo un anno fa aveva invece scelto di votare contro.
È il primo passo verso la commissione bicamerale d’inchiesta sul Forteto. Ieri pomeriggio, il Senato, con 266 voti a favore, nessun astenuto e nessun contrario, ha approvato il disegno di legge per istituire la commissione. Ora il provvedimento dovrà essere confermato alla Camera.
È Laura Bottici, la senatrice toscana del Movimento Cinque Stelle, la prima firmataria del ddl 536, che chiede l’istituzione di una commissione (composta da venti senatori e venti deputati) che ricostruisca la vicenda del Forteto, indaghi sui legami politici della comunità e «verifichi i presupposti per il commissariamento della cooperativa al fine di compiere un distacco con la comunità». L’organo bicamerale, a differenza delle commissioni d’inchiesta del Consiglio regionale toscano, ha gli stessi poteri della magistratura e quindi ha la possibilità di imporre la convocazione di un testimone, che nel caso di falsa testimonianza compie un reato penale.
La relatrice del ddl, la senatrice M5S Lucia Evangelista, ha parlato di «fatti gravissimi» e ha ricordato i 60 minori affidati alla struttura malgrado le condanne penali pregresse a due dei cofondatori, Rodolfo Fiesoli e Luigi Goffredi. «Metteremo finalmente la parola fine a questa storia assurda durata 40 anni», ha detto Bottici, mentre la senatrice toscana Caterina Biti spiega il sì del Pd, che aveva invece votato contro a una proposta simile nella scorsa legislatura: «Abbiamo il dovere di seguire gli sviluppi giudiziari, nonostante la magistratura abbia già messo alcuni punti fermi individuando i responsabili. Lavoreremo affinché la commissione affronti il tema con responsabilità».