Con i lettori a casa Vasari
Sei incontri in occasione dei 10 anni del giornale. Con i racconti di Enzo Fileno Carabba
Un’unica sala per riassumere le fondamenta del pensiero artistico di Giorgio Vasari: la centralità del disegno, come elemento unificante delle arti. Siamo a Firenze, in Borgo Santa Croce 8 nel piccolissimo museo di casa Vasari, una sola sala, appunto, per un grande ciclo di affreschi. Siamo nell’ultima dimora dell’artista di corte dei Medici che, da giovedì 20 e poi per altri cinque appuntamenti (sempre di giovedì e sempre alle 18.30), si apre alla città grazie a una collaborazione tra il Corriere Fiorentino e il museo Horne, che ha in gestione la Casa di Vasari. Un’iniziativa, per celebrare i 10 anni del Corriere Fiorentino dando la possibilità di conoscere un luogo di difficile accesso (lo si visita solo su appuntamento). Durante le sei serate, dopo una breve presentazione del ciclo degli affreschi, l’attore Giovanni Pruneti leggerà, alcune delle Vite del Vasari riscritte da Enzo Fileno Carabba. «Sono molto lieta — sottolinea Elisabetta Nardinocchi direttrice del Museo Horne e di Casa Vasari — di aver potuto aderire a questa iniziativa del Corriere Fiorentino, che torna a far vivere uno dei luoghi dove l’artista ha vissuto e operato. La lettura dei brani delle sue Vite riscritte non poteva avere migliore scenario di questa sala grande, con i sui affreschi che narrano del ruolo delle arti nella storia e che recano i ritratti dei grandi artisti del passato». Ed è una sala, quella che ospiterà i sei appuntamenti che è l’unica rimasta intatta nel palazzo di Borgo Santa Croce. L’artista vi si trasferì il 30 maggio del 1557. Allora Cosimo I gli aveva già commissionato la trasformazione di Palazzo Vecchio. Tre anni dopo sarebbe partito il cantiere degli Uffizi e nel 1565 avrebbe creato il celebre Corridoio. Se oggi è possibile vederla lo si deve a una sapiente restauro del 2011 condotto da Guido Botticelli e Gioia Germani e reso possibile dal sostengo dell’allora Ente Cassa di Risparmio dalla soprintendente Cristina Acidini e dal presidente e dalla direttrice del museo Horne Antonio Paolucci ed Elisabetta Nardicocchi.
Con le nostre letture si parte, il 20, alla scoperta di Arnolfo di Cambio, Cimabue e Giotto. Il 27 sarà la volta di Buffalmacco, Nicola e Giovanni Pisano, Lorenzo Ghiberti; il 4 ottobre toccherà a Filippo Brunelleschi, Donatello e Masaccio, l’11 al Beato Angelico, Paolo Uccello e Leon Battista Alberti, il 18 a Filippo Lippi, Sandro Botticelli, Filippino Lippi. Il ciclo si conclude il 25 ottobre con le vite di Piero della Francesca, Luca Signorelli, Bartolomeo della Gatta.