L’Oltrarno si rimobilita: petizione per liberare la farmacia prigioniera
«Inaccessibile per il cantiere mostro e piazza insicura»
Arrabbiati e pronti perfino a organizzare un sit in. Sono i residenti dell’Oltrarno che, da giovedì sera, hanno lanciato una nuova mobilitazione e una petizione che, in pochissime ore, ha già raccolto centinaia di firme. Dopo la battaglia per la sopravvivenza dell’antica Farmacia Pitti, ora a turbare le giornate del rione è il cantiere di piazza San Felice — quello montato sulla palazzina acquistata da una società fiorentina che la trasformerà in una residenza di lusso — e quel «tavolato di legno, enorme e inutile, che ha completamente chiuso un marciapiede impedendo il passaggio dei pedoni».
I primi a farne le spese sono i disabili e i loro accompagnatori, costretti a camminare per strada schivando auto, bus e motorini. Ma a rischiare sono anche le tante famiglie con passeggini al seguito che per bypassare le impalcature devono fare un lungo giro per arrivare alle strisce pedonali più vicine. «Occorre intervenire per ripristinare le condizioni di sicurezza — dicono residenti e attività economiche di piazza San Felice — Bisogna trovare una soluzione che sia compatibile con lo svolgimento dei lavori. Oltretutto in quel cantiere dal 2 agosto non ci lavora nessuno». Alcuni fiorentini avreb- bero anche provato a rivolgersi al comando della polizia municipale di piazza della Calza, «ma ci è stato detto che i vigili non possono fare nulla».
Intanto, gli esercizi commerciali coperti completamente dai tubi e dalle tavole di legno lamentano che «negli ultimi quattro mesi abbiamo avuto un decremento degli affari di circa il 40% perché siamo diventati invisibili». Intanto il priore di San Felice, don Gianfranco Rolfi, ha annunciato che domani nella sua omelia parlerà del «cantiere mostro» e al termine della messa sarà possibile firmare la petizione.
Gli altri negozi
In quel cantiere dal 2 agosto non lavora più nessuno Oscura anche noi e da quando c’è abbiamo avuto un calo del 40% degli affari