Sfregio al busto del partigiano Vico, dentro il Municipio
Il busto in marmo del comandante partigiano MASSA Alfredo Gianardi, detto Vico, che dagli anni Ottanta è nell’atrio di palazzo comunale a Massa, è rimasto incappucciato con un sacco nero, di quelli della spazzatura, per circa un’ora. Il tempo per dare un calcio ai valori su cui si fonda la città di Massa, medaglia d’oro per i meriti della Resistenza. «Ignoti hanno agito in mattinata — spiega il capo gabinetto del sindaco Daniele Pepe — un gesto che non ci appartiene e di cui cercheremo i responsabili attraverso le telecamere di sicurezza». In poche ore sono arrivati i commenti e la solidarietà di decine di istituzioni, politici, ex combattenti, sindaci di sinistra, parlamentari. Dal Pd si sono alzate le voci del capogruppo in Senato Andrea Marcucci, che ha attaccato il centrodestra: «Mi chiedo se sia un caso che lì si sia insediato un sindaco della Lega», mentre la deputata massese Martina Nardi è pronta ad una interrogazione parlamentare e il consigliere regionale Giacomo Bugliani è andato all’attacco. «Quanto accaduto a Massa è vergognoso — dice il governatore Enrico Rossi — ed è incredibile che sia avvenuto all’interno del palazzo comunale di una città decorata di medaglia d’oro al valor civile». Il centrodestra guida la città dal giugno scorso e il sindaco, Francesco Persiani, ha il suo braccio operativo nella Lega. E qualche giorno fa il presidente del Consiglio comunale di Massa, Stefano Benedetti di Forza Italia, ha chiesto al sindaco di spostare dal Comune proprio il busto del partigiano Vico che, secondo lui, avrebbe avuto miglior risalto all’interno di una sede Anpi, o nel museo della Memoria. «La mia non era una provocazione e con l’incappucciamento non c’entro nulla» dice Benedetti. Preoccupata l’Anpi di Massa. È già partito il passaparola per portare i cittadini in Consiglio comunale per protesta lunedì.