Corriere Fiorentino

«FIRENZE E NETFLIX, SERVE RISPETTO PER QUESTA CITTÀ»

- Ilenia Girolami

Tra lettere inviate per email e commenti sul nostro profilo Facebook, sono tanti i messaggi arrivati dai lettori del «Corriere Fiorentino» per dire che la città ne ha abbastanza del set di «Six Undergroun­d» in accordo con quanto scritto ieri dal direttore Paolo Ermini, che ha invitato il sindaco Dario Nardella a chiedere scusa a Firenze: ospitare le riprese per il film di Netflix è stato un errore, per l’immagine della città, per il delicato equilibrio dei monumenti, per i disagi vissuti dai fiorentini, ostaggi di divieti e transenne. Oggi, per Netflix sarà l’ultimo giorno, con quattro location diverse, numerosi divieti a catena nelle strade circostant­i e nuovi disagi: Four Season, piazza Poggi, lungarno Corsini e piazza Goldoni.

Caro direttore, Le scrivo stamattina dopo aver letto la sua opinione espressa nel quotidiano. Concordo pienamente con Lei. Così tanto che mi veniva la pelle d’oca mentre leggevo ogni parola. Lei ha sintetizza­to tutto ciò che non riuscivo ad esprimere dentro di me. Sono un americana con doppia cittadinan­za italiana, colpita follemente da Firenze più di 40 anni fa. Vengo spesso in questa città e sono molto coinvolta nella vita di tutti i giorni e anche in quella culturale. Mi fa davvero pena che la città abbia dovuto subire questa scelta di far girare un film del genere. Mi spiace per i fiorentini che hanno dovuto ridimensio­nare le loro giornate per adeguarsi alle esigenze e ai voleri di questi che girano il film. Per esempio io in Lungarno Serristori, ma non ne parliamo. A Lei, direttore, dico invece che voglio conservare queste sue parole che mi ricordano come esistano persone che non vogliono sfruttare la città; bensì vogliono che la città e i suoi cittadini vengano curati e siano trattati nel modo che meritano, cioè con dignità e rispetto. Susan Angelastro

Caro direttore, ho letto con piacere stamattina il suo commento alla vicenda Netflix. Desidero esprimerLe la mia piena condivisio­ne di quanto da Lei argomentat­o in modo chiaro ed equilibrat­o. Credo, infatti, che Firenze abbia bisogno di voci autorevoli che in qualche modo possano aiutarla a non imbarbarir­si, seguendo mode e comportame­nti che non le appartengo­no, per valori, storia e tradizioni. Luigi Del Fante

Bravo direttore. Ma inoltre: qualcuno aveva letto la «trama» (se mai ci fosse)? Ho letto qualche giorno una accalorata difesa sui social di chi lavora in Toscana Film Commision, che si sentiva offesa perché qualcuno aveva messo in dubbio la qualità del lavoro cinematogr­afico e la ricaduta su la città. Visto che la difesa verteva sulla solita solfa della promozione dell’immagine di Firenze mi chiedo: lo avevano letto che l’immagine sarà quella di una macchinina verde di qualche demente assatanato che spacca tutto? L’avevano letto che il ritorno potrebbe essere quello che « in Italia si sgomma si frantuma e si fa saltare in aria tutto?». Altro che scuse direttore. Io chiederei i danni di immagine e di promozione. Maria Zipoli

DLovevano saperlo a Palazzo Vecchio. Altro che scuse. Non si affitta la città per pochi euro. Susanna Garosi a penso più o meno così: soldi pochi e disagio molto. Ma quando finisce tutto questo ?

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L’articolo del direttore Paolo Ermini sul «Corriere Fiorentino» di ieri

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