QUEL VUOTO ALLA SAPIENZA
Non c’è solo la sicurezza, non ci può essere solo la rincorsa del consenso, tanto e subito, l’uso spregiudicato di ogni fermento sociale. La politica è, anzi può e deve essere, anche altro. Ed altro è la capacità di guardare lontano, orientare l’opinione pubblica, lasciare ai giovani l’eredità migliore possibile, dare esempio con i gesti, parlare alle coscienze.
Alla cerimonia delle scuse per le leggi razziali del 1938, che si è svolta l’altro ieri a Pisa con i rettori di tutte le Università italiane e davanti ai rappresentanti delle comunità ebraiche, il rettore dell’Ateneo pisano, Paolo Mancarella, ha pronunciato una frase che ha dato il significato più profondo all’evento, togliendo ogni velo di ritualità: ma oggi — ha detto — se noi ci trovassimo in una situazione analoga, riusciremmo a resistere, a disubbidire a chi volesse imporre l’iniquità? Una domanda e, insieme, un atto di accusa contro gli opportunisti di tutte le stagioni, nel dubbio che altre tragiche derive siano davvero impossibili.
La domanda di Mancarella però il sindaco di Pisa (leghista e, prima, consigliere comunale di An per 11 anni) non l’ha sentita. Perché Michele Conti non era presente. L’ha sostituito la sua vice, Raffaella Bonsangue, che è arrivata all’ultimo tuffo. Come se dovesse semplicemente assolvere a un dovere. Non sappiamo quali siano stati gli impegni istituzionali che hanno impedito la partecipazione del sindaco alla cerimonia. Ma un vuoto lo si può riempire con la forza delle parole, volendo. Le polemiche che investono spesso, e spesso anche strumentalmente, gli esponenti della Lega sui loro trascorsi ideologici e sul valore che danno alle tragedie del Novecento, dovrebbero essere un motivo in più per spazzare via equivoci e sospetti. A Pisa è successo il contrario. Ci rifletta su la sindaca di Cascina, Susanna Ceccardi, che ora il vice premier Matteo Salvini ha voluto al suo fianco al Viminale come consigliera, rafforzando la sua candidatura a governatore: può darsi che la Toscana la elegga come suo presidente, premiando la campagna della Lega per la sicurezza e contro l’immigrazione, ma difficilmente questa regione potrebbe rinunciare a quei suoi valori civili, conquistati tra le curve della storia, che l’altro ieri ci hanno fatto sentire idealmente presenti alla Sapienza. Il sindaco di Pisa e la Lega c’erano?