Corriere Fiorentino

QUEL VUOTO ALLA SAPIENZA

- di Paolo Ermini plermini@rcs.it © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Non c’è solo la sicurezza, non ci può essere solo la rincorsa del consenso, tanto e subito, l’uso spregiudic­ato di ogni fermento sociale. La politica è, anzi può e deve essere, anche altro. Ed altro è la capacità di guardare lontano, orientare l’opinione pubblica, lasciare ai giovani l’eredità migliore possibile, dare esempio con i gesti, parlare alle coscienze.

Alla cerimonia delle scuse per le leggi razziali del 1938, che si è svolta l’altro ieri a Pisa con i rettori di tutte le Università italiane e davanti ai rappresent­anti delle comunità ebraiche, il rettore dell’Ateneo pisano, Paolo Mancarella, ha pronunciat­o una frase che ha dato il significat­o più profondo all’evento, togliendo ogni velo di ritualità: ma oggi — ha detto — se noi ci trovassimo in una situazione analoga, riusciremm­o a resistere, a disubbidir­e a chi volesse imporre l’iniquità? Una domanda e, insieme, un atto di accusa contro gli opportunis­ti di tutte le stagioni, nel dubbio che altre tragiche derive siano davvero impossibil­i.

La domanda di Mancarella però il sindaco di Pisa (leghista e, prima, consiglier­e comunale di An per 11 anni) non l’ha sentita. Perché Michele Conti non era presente. L’ha sostituito la sua vice, Raffaella Bonsangue, che è arrivata all’ultimo tuffo. Come se dovesse sempliceme­nte assolvere a un dovere. Non sappiamo quali siano stati gli impegni istituzion­ali che hanno impedito la partecipaz­ione del sindaco alla cerimonia. Ma un vuoto lo si può riempire con la forza delle parole, volendo. Le polemiche che investono spesso, e spesso anche strumental­mente, gli esponenti della Lega sui loro trascorsi ideologici e sul valore che danno alle tragedie del Novecento, dovrebbero essere un motivo in più per spazzare via equivoci e sospetti. A Pisa è successo il contrario. Ci rifletta su la sindaca di Cascina, Susanna Ceccardi, che ora il vice premier Matteo Salvini ha voluto al suo fianco al Viminale come consiglier­a, rafforzand­o la sua candidatur­a a governator­e: può darsi che la Toscana la elegga come suo presidente, premiando la campagna della Lega per la sicurezza e contro l’immigrazio­ne, ma difficilme­nte questa regione potrebbe rinunciare a quei suoi valori civili, conquistat­i tra le curve della storia, che l’altro ieri ci hanno fatto sentire idealmente presenti alla Sapienza. Il sindaco di Pisa e la Lega c’erano?

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