LA RACCOLTA RIFIUTI? NON È UN DOGMA
Quello che colpisce di più nelle dichiarazioni che l’amministratore delegato di Alia, Livio Giannotti, ha rilasciato al Corriere Fiorentino nell’intervista pubblicata mercoledì 19, è l’assenza di un briciolo di autocritica.
Se certe strade del centro sono ridotte a una discarica, se la città è sporca, la colpa è sempre degli altri: i cittadini, i turisti, chi affitta ai turisti, il Comune che non mette le telecamere, i vigili che non fanno le multe. È umano che un capo difenda l’operato dei subalterni, salvo magari «cazziarli» in privato. Ma lascia perplessi che il dottor Livio Giannotti non si chieda se i problemi della nettezza non siano riconducibili a scelte errate. D’accordo, il senso civico non abbonda a Firenze. Ed è inqualificabile il comportamento di quei commercianti che invadono la città di scatole e cartoni senza il minimo rispetto degli orari, o di quegli osti che alle due di notte scaricano nei cassonetti decine di bottiglie di vetro con ancor minore rispetto di chi riposa. Ma se un sistema di raccolta dei rifiuti funziona male è giusto fare una verifica, senza pensare di risolvere tutto a suon di multe, magari citando con qualche approssimazione
L’assedio L’intervista all’Ad di Alia, Livio Giannotti, sul «Corriere Fiorentino» di mercoledì Sopra, una delle foto del nostro reportage sui cartoni abbandonati in attesa del ritiro porta a porta
quel galantuomo di Mao e il suo «colpirne uno per educarne cento». Soprattutto non ha senso rifiutare il ritorno a una raccolta differenziata condotta in isole ecologiche perché sarebbe un «tornare indietro»: retrocedere, persino in guerra, può essere una forma di saggezza. Il porta a porta è un sistema che per una città turistica e terziaria come Firenze presenta troppe criticità. Chi prende in affitto un monolocale per tre giorni non può certo portarsi a casa l’«umido» perché riparte prima che Alia passi a ritirarlo e chi fa i turni di notte non può alzarsi alle otto per deporre in orario la nettezza. Spiace dirlo, ma da quando fu municipalizzato, con La Pira, il servizio di nettezza urbana ha subito dall’Asnu ad Alia un aumento dei disagi per gli utenti proporzionale alla crescita della tassazione. L’esigenza di differenziare senz’altro esiste, e crescerà con l’aumento dell’ecommerce, con le sue pletoriche confezioni, ma più che con le multe si dovrebbe risolvere riducendo i rifiuti. Non è una strada facile, perché quella degli imballaggi è un’industria potente quanto quella dello smaltimento dei rifiuti, ma si potrebbe saggiarla. Tanto per cominciare, perché non tornare al vuoto a rendere? Ancora negli anni ’90 al supermercato andavamo tutti con le cassette dell’acqua minerale al rimborso vuoti. Nel frattempo, pensiamo seriamente se non sia il caso di tornare alle isole ecologiche: il porta a porta non è il Piave, e il dottor Giannotti, per fortuna, non è Mao-Zedong.