Perata: la Notte della ricerca, eventi per arginare la deriva anti scientifica
Il rettore della Sant’Anna: l’anti scienza avanza, spieghiamo ciò che facciamo
«In tempi in cui, come oggi, si assiste a una deriva anti-scientifica diventa importantissimo spiegare alle persone il senso di quello che facciamo». Il riferimento implicito di Pierdomenico Perata, rettore della Scuola Superiore Sant’Anna, è ai no-vax. Ed è anche per questo che, se in passato è stato importante divulgare i traguardi ottenuti dalla scienza, oggi lo è ancora di più: «La ricerca è un settore strategico per il futuro del Paese e l’Italia è stabilmente nella top ten mondiale. Ma non è detto che sarà sempre così: per questo è fondamentale avvicinare le persone alla scienza e alla ricerca». Annuiscono in coro, gli altri rettori degli atenei pisani, ma in fondo non sono così pessimisti: il successo delle passate edizioni della Notte dei Ricercatori dimostra che ci può essere grande interesse (e fiducia) per il mondo della scienza. Se lo si sa raccontare. «La Bright Night è un modo di aprire il mondo della ricerca alla città, soprattutto ai giovani, che sono il futuro», conclude il rettore dell’Università di Pisa Paolo Mancarella.
Sono tantissimi gli eventi in programma per questo venerdì 28 settembre, giornata in cui tutti gli atenei toscani celebrano la ricerca insieme al mondo accademico di tutta Europa. Cinque le tematiche: «Cibo e Salute», «Vita e Tecnologie», «Meraviglie Naturali», «Società di oggi e di domani», «Patrimonio culturale europeo». Diffusi tra Pisa, Viareggio, Cascina, Pontedera, Lucca e Livorno, gli appuntamenti, oltre ai tre atenei pisani avranno come protagonisti anche i distaccamenti locali del Cnr, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e poi l’Imt di Lucca ed Ego – l’osservatorio per lo studio delle onde gravitazionali.
Dopo il taglio del nastro alle 17 in Logge di Banchi, con il sindaco Michele Conti, partirà una vera e propria maratona della ricerca, rivolta a giovani e meno giovani, esperti e neofiti. Ci saranno aperitivi tematici e «stand della ricerca», visite guidate nei luoghi dove nasce la scienza (come il celebre Palazzo dell’Orologio, sede della biblioteca della Normale), ma anche veri e propri spettacoli. Il Cnr, ad esempio, organizza la Bright Tech Talk: uno spettacolo scientifico sulla falsariga degli ormai celebri Ted Talk che, attraverso la voce dei suoi ricercatori, racconta otto storie di scienza e di scienziati.
Dopo la protesta dei ricercatori precari, anche quest’anno si darà spazio alla loro voce con «Dead Men Working», sketch teatrale sul precariato nel mondo della ricerca. Si potrà poi entrare nel Cnr accompagnati da un robot umanoide. O, in uno degli stand in Logge di Banchi, fare un tuffo 3D nell’antica agorà di Segesta, andare alla scoperta di una molecola o sfogliare un prezioso manoscritto (virtuale) della biblioteca universitaria. Ma anche riscoprire il patrimonio dei musei di ateneo, che, per l’occasione, rimarranno aperti tutta la notte. Infine presentazioni di libri e dibatti, per riflettere sul rapporto tra donne e scienza e raccontare le scoperte scientifiche made in Italy.
Il futuro della ricerca «Siamo stabilmente nella top ten mondiale, ma non è detto che sarà sempre così»