È morta la ragazza dell’overdose Spaccio, si apre il fronte Fortezza
Sospettato un richiedente asilo, potrebbe essere stato lui a cedere la dose letale alla giovane
È morta ieri dopo più di 24 ore in Terapia intensiva a Careggi. È stata una dose di eroina, forse una partita tagliata male a uccidere Lucrezia Leone, la studentessa di 21 anni soccorsa in overdose nel pomeriggio di domenica nel piazzale Fallaci, ai giardini della Fortezza da Basso. La ragazza, che hanno tentato di rianimare per ore, è stata portata in condizioni disperate nel policlinico fiorentino.
È morta ieri dopo più di 24 ore in Terapia intensiva a Careggi. È stata una dose di eroina, forse una partita tagliata male a uccidere Lucrezia Leone, la studentessa di 21 anni soccorsa in overdose nel pomeriggio di domenica ai giardini della Fortezza da Basso intorno alla vasca.
La ragazza, che hanno tentato di rianimare per ore, è stata portata in condizioni disperate nel policlinico fiorentino.
La squadra mobile, coordinata dal sostituto procuratore Antonino Nastasi, sta adesso lavorando su un sospettato: si tratta di un richiedente asilo, sui 30 anni, che non ha alcun precedente penale. Ma le indagini non sono per niente facili, proprio perché lo scenario è molto complicato.
Al momento tutto passa attraverso le parole dell’amico della ragazza, un fiorentino che — sembra — abbia avuto in passato qualche piccolo problema legato alla droga. Lui avrebbe infatti raccontato alla polizia di essere arrivato domenica pomeriggio ai giardini della Fortezza proprio per andare a comprare dell’eroina. Alla polizia avrebbe quindi raccontato di aver trovato, per caso, un giovane e di avergli chiesto se avesse avuto dell’eroina da vendere. Il giovane avrebbe detto che lui no, non ne aveva, che dovevano aspettare un attimo e che forse avrebbero trovato ciò che cercavano.
Pochi minuti dopo — sempre stando al racconto del ragazzo — si sarebbe materializzato lo spacciatore: 20 euro per una dose. Lui, prima di drogarsi, avrebbe ingerito del Valium e si sarebbe addormentato. Al risveglio avrebbe scoperto che la ragazza che era con lui si era sentita male: allarmato, ha chiamato il 118 che ha mandato un’ambulanza arrivata fin dentro ai giardini sotto le mura della Fortezza.
La condizioni della ragazza, che non era conosciuta come consumatrice di droga, sono apparse subito disperate ai sanitari che l’hanno trovata in arresto cardiaco. Hanno provato a rianimarla a lungo e poi l’hanno trasportata d’urgenza a Careggi, dove ieri mattina è iniziato l’accertamento di morte encefalica che si è chiuso in serata con la dichiarazione di morte.
La polizia, ai giardini, ha raccolto una siringa, l’ago e il cappuccio. Oggetti che sono adesso nelle mani della Scientifica e che serviranno per stabilire che tipo di sostanza si è iniettata la giovane studente. Si è trattato di eroina tagliata male? C’è una partita di droga-killer in città? Troppo presto per saperlo.
Nel frattempo la polizia ha concentrato la sua attenzione su un sospettato: a lui la polizia sarebbe arrivata grazie a una delle tante foto segnaletiche di potenziali spacciatori che — durante i blitz antidroga alle Cascine — sono stati fotografati. L’attenzione della polizia si sarebbe quindi concentrata su un richiedente asilo, senza alcun precedente penale.
Convocato in Questura per essere nuovamente fotosegnalato, l’uomo è stato trovato in un centro per migranti. Ecco perché la Procura, che indaga per morte conseguente di un altro reato, ha chiesto ulteriori approfondimenti alla polizia che, da alcune ore, sta passando al setaccio tutte le telecamere utili della città e soprattutto quelle più vicine alla zona della Fortezza. Nella speranza che qualche «occhio elettronico» possa aver in qualche modo registrato qualcosa di utile.
La scientifica Sequestrati ago e siringa, le analisi diranno di più sulla sostanza iniettata