«Adesso costa poco e ha perso il marchio dell’emarginazione»
«Il ritorno dell’eroina? L’eroina non è mai andata via e oggi ne circola sempre di più, a costi sempre più bassi rispetto a prima». Lo dice Adriana Iozzi, direttrice del Servizio dipendenze della Asl di Firenze. Se negli anni Ottanta servivano quasi 100 mila lire per comprare un grammo di eroina, oggi per la stessa quantità «sono sufficienti pochi euro e si possono comprare microdosi facilmente accessibili da chi ha poche disponibilità economiche». E se prima era difficile reperirla, oggi anche trovarla è diventato molto più semplice. Spiega Iozzi: «I giovani comprano l’eroina tramite cellulari, gruppi di amici, internet». Oppure nelle piazze delle nostre città, dove gli spacciatori non mancano. Sono tante le differenze col passato: «Mentre l’eroinomane di ieri era un soggetto marginale, i nuovi tossicodipendenti appartengono a tutte le classi sociali, sono distanti dai contesti di emarginazione».
I nuovi eroinomani, molti di loro, sono giovani. «Si parla di giovani tra i 18-25 anni, ma ci sono anche ragazzi minorenni». In Italia, gli under 25 attualmente in carico agli uffici di servizio sociale sono oltre 20 mila. Giovani, e per questo fragili. Non c’è una motivazione unica per cui si avvicinano all’eroina. «C’è la ricerca di sensazioni forti, la voglia di sperimentare i propri limiti, di mettersi alla prova; spesso c’è il bisogno di attutire gli stati di disagio e di regolare le emozioni negative quali l’ansia, l’angoscia, l’incertezza».
Il percorso verso la droga comincia spesso per disagi esistenziali, talvolta conseguenza di carenza di affettività. E poi giocano un ruolo fondamentale fattori pratici quali «l’accessibilità, la disponibilità della sostanza, la modalità di consumo che abbassa ulteriormente la percezione del rischio e il basso costo». Un costo che si è abbassato, in tutta Europa, del 70 per cento dagli anni Novanta fino ad oggi, in conseguenza della maggiore produzione di oppio. Giovani, talvolta senza alcuna esperienza nell’uso di sostanze stupefacenti. «Spesso si parla di policonsumo perché i giovani usano più sostanze. Oltre all’eroina, usano altre sostanze come Thc, cannabinoidi sintetici, cocaina, alcol». Non solo. «Associata all’uso di eroina ci può essere l’assunzione di fentanyl, potente analgesico oppioide sintetico che fa aumentare il rischio di overdose». Cambia anche il modo di assunzione. Se fino a qualche anno fa il metodo principale era l’iniezione, oggi «l’eroina viene spesso fumata, soprattutto all’inizio, per cui il giovane tossicodipendente non ha una adeguata percezione del rischio che corre, sottovaluta il rischio di overdose, non si percepisce tossicodipendente come colui che inietta per via endovenosa la sostanza».
Spesso i giovani usano la carta stagnola, dove l’eroina viene scaldata e inalata. Una mancata percezione, quella dei giovani, che rischia di sconfinare nell’intossicazione. «L’intossicazione acuta provoca il decesso per arresto respiratorio nei soggetti poco tolleranti. È l’eroina pura che espone maggiormente al rischio di overdose, e le reazioni tossiche sono causate dalle sostanze associate all’eroina». L’eroina è pericolosissima e per questo «è fondamentale che il giovane con problemi di uso di sostanze si rivolga al SerD. I SerD offrono consulenze gratuite anche a familiari, adulti di riferimento di giovani con problemi di uso di sostanze, garantendo la riservatezza. È importante che si possa intervenire tempestivamente e con un programma multidisciplinare per prevenire complicanze ancora più gravi correlate alla tossicodipendenza».
Giovani prede Trent’anni fa servivano quasi 100 mila lire per comprare un grammo, oggi bastano pochi euro: l’acquisto tramite amici e internet