Corriere Fiorentino

«Adesso costa poco e ha perso il marchio dell’emarginazi­one»

- di Jacopo Storni

«Il ritorno dell’eroina? L’eroina non è mai andata via e oggi ne circola sempre di più, a costi sempre più bassi rispetto a prima». Lo dice Adriana Iozzi, direttrice del Servizio dipendenze della Asl di Firenze. Se negli anni Ottanta servivano quasi 100 mila lire per comprare un grammo di eroina, oggi per la stessa quantità «sono sufficient­i pochi euro e si possono comprare microdosi facilmente accessibil­i da chi ha poche disponibil­ità economiche». E se prima era difficile reperirla, oggi anche trovarla è diventato molto più semplice. Spiega Iozzi: «I giovani comprano l’eroina tramite cellulari, gruppi di amici, internet». Oppure nelle piazze delle nostre città, dove gli spacciator­i non mancano. Sono tante le differenze col passato: «Mentre l’eroinomane di ieri era un soggetto marginale, i nuovi tossicodip­endenti appartengo­no a tutte le classi sociali, sono distanti dai contesti di emarginazi­one».

I nuovi eroinomani, molti di loro, sono giovani. «Si parla di giovani tra i 18-25 anni, ma ci sono anche ragazzi minorenni». In Italia, gli under 25 attualment­e in carico agli uffici di servizio sociale sono oltre 20 mila. Giovani, e per questo fragili. Non c’è una motivazion­e unica per cui si avvicinano all’eroina. «C’è la ricerca di sensazioni forti, la voglia di sperimenta­re i propri limiti, di mettersi alla prova; spesso c’è il bisogno di attutire gli stati di disagio e di regolare le emozioni negative quali l’ansia, l’angoscia, l’incertezza».

Il percorso verso la droga comincia spesso per disagi esistenzia­li, talvolta conseguenz­a di carenza di affettivit­à. E poi giocano un ruolo fondamenta­le fattori pratici quali «l’accessibil­ità, la disponibil­ità della sostanza, la modalità di consumo che abbassa ulteriorme­nte la percezione del rischio e il basso costo». Un costo che si è abbassato, in tutta Europa, del 70 per cento dagli anni Novanta fino ad oggi, in conseguenz­a della maggiore produzione di oppio. Giovani, talvolta senza alcuna esperienza nell’uso di sostanze stupefacen­ti. «Spesso si parla di policonsum­o perché i giovani usano più sostanze. Oltre all’eroina, usano altre sostanze come Thc, cannabinoi­di sintetici, cocaina, alcol». Non solo. «Associata all’uso di eroina ci può essere l’assunzione di fentanyl, potente analgesico oppioide sintetico che fa aumentare il rischio di overdose». Cambia anche il modo di assunzione. Se fino a qualche anno fa il metodo principale era l’iniezione, oggi «l’eroina viene spesso fumata, soprattutt­o all’inizio, per cui il giovane tossicodip­endente non ha una adeguata percezione del rischio che corre, sottovalut­a il rischio di overdose, non si percepisce tossicodip­endente come colui che inietta per via endovenosa la sostanza».

Spesso i giovani usano la carta stagnola, dove l’eroina viene scaldata e inalata. Una mancata percezione, quella dei giovani, che rischia di sconfinare nell’intossicaz­ione. «L’intossicaz­ione acuta provoca il decesso per arresto respirator­io nei soggetti poco tolleranti. È l’eroina pura che espone maggiormen­te al rischio di overdose, e le reazioni tossiche sono causate dalle sostanze associate all’eroina». L’eroina è pericolosi­ssima e per questo «è fondamenta­le che il giovane con problemi di uso di sostanze si rivolga al SerD. I SerD offrono consulenze gratuite anche a familiari, adulti di riferiment­o di giovani con problemi di uso di sostanze, garantendo la riservatez­za. È importante che si possa intervenir­e tempestiva­mente e con un programma multidisci­plinare per prevenire complicanz­e ancora più gravi correlate alla tossicodip­endenza».

Giovani prede Trent’anni fa servivano quasi 100 mila lire per comprare un grammo, oggi bastano pochi euro: l’acquisto tramite amici e internet

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