Corriere Fiorentino

E Spalletti (squalifica­to) ammicca «Cosa toglierei ai viola? Firenze»

L’allenatore di Certaldo sarà in tribuna: «Bisogna fare attenzione a Chiesa»

- Di Alessandro Bocci

San Siro sarà una specie di prova del nove. Dopo aver vinto tre partite su tre davanti alla sua gente, la Fiorentina è attesa da un esamone in casa di quella che a inizio stagione, per forza e qualità degli acquisti, veniva considerat­a la potenziale anti-Juve. Le prime giornate hanno detto altro, ma i giudizi affrettati sono sempre pericolosi.

L’Inter non ha ancora un gioco, ma l’anima sì. In quattro giorni ha piegato il Tottenham al 92’ e la Sampdoria a Marassi al 94’, scosse di adrenalina a caccia della normalità. E per Spalletti è l’ora della svolta definitiva, proprio contro la squadra che un giorno vorrebbe allenare, anche se stasera quasi certamente dovrà soffrire in tribuna. L’ultima espulsione gli è costata una giornata di squalifica «per aver assunto, dopo il gol, un atteggiame­nto polemico nei confronti del quarto uomo uscendo dall’area tecnica», la sentenza del giudice sportivo. L’Inter ha presentato ricorso d’urgenza che sarà esaminato questa mattina. «Sono dispiaciut­o, a volte riesco a stare zitto, altre no. Dico solo che si crea un precedente difficile da gestire in futuro», la reazione di Luciano.

Non sono giorni facili per Spalletti che ha rinnovato da poco il contratto con l’Inter sino al 2021, ma è inevitabil­mente sotto pressione. La squadra è stata costruita sul mercato seguendo le sue indicazion­i ma l’inizio è stato traumatico e San Siro in campionato è ancora tabù. La vittoria di Marassi con la Sampdoria ha rimesso un po’ le cose a posto. Restano però i dubbi sul gioco. E questo richiama le responsabi­lità di Spalletti, uno dei migliori in circolazio­ne, ma che non è ancora riuscito a far splendere la sua creatura. «Il segreto di questa squadra è nel carattere, stiamo facendo vedere di che pasta siamo fatti». Contro la Fiorentina ci tiene da matti e non soltanto perché a Firenze ci abita e ha aperto un bistrot. Ma perché in cinque giorni potrebbe cambiare il suo orizzonte: vincere stasera e ripetersi sabato sera con il Cagliari è l’obiettivo per rientrare nelle zone nobili della classifica e allentare la tensione.

E dedicarsi, con più calma, a ritrovare il gioco e certi giocatori, tipo Nainggolan e Perisic. Soprattutt­o Maurito Icardi, che ha guidato la riscossa all’esordio in Champions League ma che in campionato non ha ancora segnato dopo cinque partite. Mai successo. La Fiorentina però porta bene all’argentino. Dieci i gol segnati da Maurito alla Viola, otto nelle ultime quattro partite giocate, quattro a San Siro. L’occasione buona per sbloccarsi, ha confidato il capitano al suo allenatore.

Che la Fiorentina dice di temerla. «Non è una squadra semplice da affrontare — spiega l’allenatore nerazzurro — ed è allenata da un tecnico, Pioli, che stimo e mi piace. Bisogna fare attenzione soprattutt­o a Chiesa, che cambia le partite. Ma se potessi togliere qualcosa ai viola, toglierei Firenze. I fiorentini sono polemici, ma si sono innamorati di questa squadra e la riempiono d’affetto. E con questo sostegno la Fiorentina diventa più forte. Noi però vogliamo vincere e lo stadio, che sarà pieno, ci aiuterà. Abbiamo perso dei punti e fatto sforzi notevoli nelle ultime gare. Non è il momento di accontenta­rci».

In campo

I dubbi sul gioco stanno mettendo sotto pressione il mister:

«Ma il nostro segreto sta tutto nel carattere che mostriamo»

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy