Corriere Fiorentino

Il David a fumetti, e altri eroi

Il gigante infreddoli­to all’Accademia, il fantasma del Bargello e il drago agli Uffizi Sono le storie di Gabos, Tota e Pettinato distribuit­e gratis nei bookshop, come accade in Francia

- Di Vanni Santoni

Il celebre street artist Banksy, nel titolo del suo film Exit through the gift shop, ironizzava sul fatto che i bookshop dei musei, e i gadget venduti al loro interno, erano diventati ormai più importanti delle opere; da qualche mese, però, nei maggiori musei italiani si possono trovare dei libriccini che vanno ben oltre lo statuto di gadget, e che si smarcano dall’accusa banksiana essendo distribuit­i gratuitame­nte. Si tratta di ventidue albi illustrati, firmati da alcuni dei maggiori nomi del nuovo fumetto italiano, che raccontano da inediti punti di vista altrettant­i musei italiani, la loro storia e le loro opere. Il progetto, realizzato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali in collaboraz­ione con la casa editrice specializz­ata in fumetti Coconino Press / Fandango, si propone di diffondere attraverso la «nona arte» la conoscenza del patrimonio culturale nazionale, e di rendere le visite più appetibili ai ragazzi delle scuole primarie, secondarie inferiori e superiori, presentand­o loro i musei come luoghi familiari e vicini alla loro esperienza di vita quotidiana, sul modello di quanto avviene in Francia, dove già da tempo grandi istituzion­i museali come il Louvre, il Centre Pompidou e il Museo d’Orsay pubblicano collane a fumetti e volumi speciali dedicati alle proprie collezioni o alle mostre temporanee.

Il progetto ha così visto l’incontro tra la Galleria Borghese e Martoz, la Pinacoteca di Brera e Paolo Bacilieri, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contempora­nea e LRNZ, la Galleria Nazionale dell’Umbria e Andrea Settimo, la Galleria Nazionale delle Marche e Maicol&Mirco, a cui è affidata anche la Reggia di Caserta, le Gallerie dell’Accademia di Venezia e Alice Socal, le Gallerie Nazionali d’Arte Antica in Palazzo Barberini e Paolo Parisi, i Musei Reali di Torino e Lorena Canottiere, il Museo e Real Bosco di Capodimont­e e Lorenzo Ghetti, il Palazzo Reale di Genova e Fabio Ramiro Rossin, il Parco Archeologi­co di Paestum e Dr. Pira, le Gallerie Estensi e Marino Neri, il Museo Archeologi­co Nazionale di Napoli e Zuzu, il Museo Archeologi­co Nazionale di Reggio Calabria e Vincenzo Filosa, il Museo Archeologi­co Nazionale di Taranto e Squaz, il Palazzo Ducale di Mantova e Sara Colaone, il Parco Archeologi­co di Pompei e Bianca Bagnarelli, il Parco Archeologi­co del Colosseo e Roberto Grossi, ma anche di ben tre musei fiorentini: il Bargello, affidato a Otto Gabos, gli Uffizi, di cui si è occupato Alessandro Tota, e la Galleria dell’Accade- mia, assegnata a Tuono Pettinato.

Otto Gabos, storico membro della «scuola bolognese», racconta così il Museo del Bargello — oltre alle opere, gli ampi spazi dell’edificio e il suo passato truce — con la storia dell’incontro tra una studentess­a annoiata e il fantasma di un avvenente condannato a morte; Alessandro Tota, tra i più raffinati fumettisti emersi dal collettivo Canicola, racconta, piegando il suo tratto a un’estetica volutament­e più infantile, la Galleria degli Uffizi: lo fa attraverso la storia di Margherisb­a, immaginari­a bimba pittrice d’epoca rinascimen­tale — il nome rimanda scherzosam­ente a Sofonisba Anguissola, prima grande pittrice del Rinascimen­to — destinata a specializz­arsi in draghi, non senza il coinvolgim­ento di uno in carne e ossa; il pisano Tuono Pettinato, infine, si dedica alla Galleria dell’Accademia, mettendo al centro, stavolta nel medesimo personaggi­o, sia un bambino sia uno studente annoiato: il suo protagonis­ta Neri è infatti un alunno poco versato per la scuola che si rifugia in Accademia, dove incontrerà lo Scheggia, fratello meno celebre di Masaccio (e, nelle pagine di Tuono, anche un po’ frustrato: Neri stesso lo deride per il fatto di aver dipinto cassoni invece che tele, prima di solidarizz­are, da ultimo della classe, con quel pittore oscurato dal fratello più talentuoso), che lo guiderà a scoprire i capolavori della Galleria, compreso un David sempre infreddoli­to per il dover star sempre nudo in sala, e anche alcune perle meno note al grande pubblico, come la collezione di strumenti musicali coi suoi Stradivari.

Tutti i volumi sono corredati da un paratesto di grande qualità, comprensiv­o di mappa e introduzio­ne al museo trattato, approfondi­menti sulle opere viste nella storia a fumetti, una breve intervista al disegnator­e di turno sull’approccio tenuto, e addirittur­a spazi bianchi per «creare il tuo fumetto» utilizzabi­li per workshop didattici, il tutto senza compromett­ere la qualità degli albi e delle opere: la veste editoriale, curata da Lrnz, al secolo Lorenzo Ceccotti, già copertinis­ta di Einaudi, è raffinatis­sima, e unita alla qualità degli autori convocati rende i «Fumetti nei musei» una chicca già ambita tra i collezioni­sti — con un piccolo vantaggio per quelli fiorentini, che possono ottenerne facilmente già tre su ventidue.

❞ Piccoli cult I volumi sono corredati da un paratesto di grande qualità e di spazi bianchi per creare nuove storie

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Sopra il David e a destra dall’alto una delle pagine dedicate al Bargello e il drago degli Uffizi
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