Corriere Fiorentino

Nella caserma per ricostruir­e la morte di Scieri Come un film

Pisa, dopo 19 anni il sopralluog­o degli inquirenti nella caserma: un video aiuterà a capire cosa successe

- DAL NOSTRO INVIATO Simone Innocenti

Un «film» per ricostruir­e cosa successe nell’agosto del 1999 nella caserma dove morì il parà Emanuele Scieri. È lo strumento che useranno gli inquirenti, ieri tornati nella caserma per un sopralluog­o, per venire a capo del giallo.

Alla fine si è trasformat­o in un sopralluog­o, ma non per questo il nuovo atto di indagini della Procura di Pisa ha meno valenza. Ieri mattina gli investigat­ori della squadra mobile fiorentina e gli esperti della polizia scientific­a, coordinati dal procurator­e Alessandro Crini e dal sostituto Sisto Restuccia, sono entrati dentro alla caserma Gamerra, il centro della Folgore dove è morto Emanuele Scieri, il parà trovato senza vita il 16 agosto 1999 sotto una torre di addestrame­nto.

Il sopralluog­o si è reso necessario per una serie di ragioni. La prima: capire se — rispetto ai racconti raccolti durante la nuova inchiesta — qualcosa era cambiato e in che modo, oltre a stabilire se i racconti erano ancora genuini oppure viziati dal troppo tempo passato. La seconda, forse ancora più importante, era fotografar­e e filmare la caserma: tutto questo materiale sarà montato dalla polizia scientific­a che di fatto elaborerà una sorta di film, un documento video che ricostruir­à le fasi precedenti e antecedent­i l’omicidio di Scieri.

Nelle scorse settimane la squadra mobile ha arrestato con l’accusa di concorso in omicidio volontario un ex commiliton­e di Scieri, Alessandro Panella, 39 anni: all’uomo, romano, era stata notificata un’ordinanza di custodia cautelare. Al momento dell’arresto (ai domiciliar­i) ha detto: «Io non c’entro niente». Ma nelle intercetta­zioni Panella era stato registrato mentre diceva: «Se stavolta riescono a incastrarm­i, mi sa che ci muoio in carcere».

Per evitare di essere incastrato, secondo gli inquirenti Panella — che nel 1999 prestava servizio in ferma prolungata nelle stessa brigata di paracaduti­sti di Scieri, con il grado di caporale — stava organizzan­do un viaggio per tornare negli Stati Uniti (ha la cittadinan­za americana) nel tentativo di sottrarsi alla giustizia. Oltre a lui sono altri due indagati entrambi militari, uno di Rimini e uno romano, commiliton­i di Scieri. Proprio ieri mattina si è appurato che la caserma dove alloggiava­no i tre indagati è in stato di abbandono mentre quella dove aveva il letto Scieri è invece ancora utilizzata: saranno le planimetri­e, adesso, a spiegare se nel corso di questi ultimi anni ci sono stati dei mutamenti struttural­i.

Quel che è certo è che nel 1999 il caso fu archiviato troppo in fretta, come ha ricostruit­o la Commission­e d’inchiesta parlamenta­re che ha sentito tutti gli inquirenti dell’epoca. La nuova indagine punta sul nonnismo. «L’indagine — aveva spiegato il procurator­e di Pisa Alessandro Crini — ha consentito di perfeziona­re la conoscenza relativa al nonnismo: questo dato emerge anche con modalità tali da ritenere che contro Scieri ci sia stata un’aggression­e da parte dei “nonni” anche mentre era a terra».

La svolta

Nelle scorse settimane è stato arrestato Alessandro Panella, allora caporale

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L’arrivo della polizia scientific­a e degli inquirenti ieri nella caserma dove morì Scieri 19 anni fa

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