Cognigni porta in Lega il caso Var
Il presidente della Fiorentina e le scelte di Mazzoleni a San Siro: «Noi penalizzati»
Il giorno dopo, in casa viola, la rabbia aumenta. La nottata non ha cancellato l’amarezza per la sconfitta di San Siro. E se da un lato la società può essere soddisfatta per quanto ha fatto vedere la squadra dall’altro è la direzione di Mazzoleni ad aver mandato su tutte le furie il club, Della Valle inclusi.
Alle parole forti arrivate nel dopo gara di Milano, il presidente Mario Cognigni aggiunge altri concetti, ribadendo quanto la differenza nel risultato l’abbia fatta la discrezionalità dell’arbitro. «Il Var rischia di creare dei mostri, spinge il protagonismo all’ennesima potenza» aveva tuonato il presidente in zona mista. «Ho trovato la direzione arbitrale penalizzante, Mazzoleni è stato insufficiente», ha ribadito ieri a Sky. Se l’ultima volta che la Fiorentina aveva trovato sulla propria strada Mazzoleni fu in occasione del 3-0 al Napoli con tanto di espulsione di Koulibaly, già in passato i viola si erano arrabbiati, come nella stagione 20122013 quando al Franchi con la Roma fu ignorato un chiaro fallo di mano di De Rossi in area di rigore. Ma è l’eccessivo protagonismo del fischietto bergamasco ad aver stizzito la società, anche per gli altri precedenti che proprio contro l’Inter avevano lasciato recriminazioni.
Fino a martedì sera la linea seguita è sempre stata quella dei toni soft, stavolta la Fiorentina ha cambiato registro alzando la voce con il suo rappresentante in Lega. Un’uscita apprezzata anche dai tifosi che ieri hanno invaso il web di commenti al veleno. Negli anni il fair-play viola di fronte a torti evidenti (andò così nell’anno in cui il Milan soffiò il quarto posto andando a vincere, in modo discusso, a Siena) ha lasciato qualche malumore. Episodi specifici a parte, la Fiorentina contesta l’elemento di discrezionalità esistente nonostante la moviola.
Nel caso del fallo di Politano su Chiesa, che esula dalle situazioni sottoposte al Var, l’arbitro ha piena facoltà di decisione senza dover rivedere le immagini, in un deja-vu di quanto già avvenuto l’anno scorso, sempre a San Siro. Quella volta, sull’arbitraggio di Tagliavento che influenzò il 3-0 finale alla prima giornata, fu il club manager Antognoni a lamentarsi del differente comportamento tenuto dall’arbitro, esattamente come accadde qualche mese più tardi quando con l’Atalanta al Franchi fu Pairetto a ignorare il Var negando un paio di rigori evidenti.
Quasi che l’impiego della tecnologia restasse in secondo piano rispetto alla personalità dell’arbitro, sempre e comunque nelle condizioni di prendersi la responsabilità di decidere senza moviola. Un controsenso se si considera che il Var dovrebbe aumentare l’oggettività delle decisioni e non la soggettività dell’arbitro. Anche per questo Cognigni ribadirà i concetti delle ultime 48 ore in Lega, confermando una presenza che di recente si è fatta più concreta. Dalla società all’allenatore che ha già voltato pagina in vista della sfida di domenica contro l’Atalanta. «Dopo il tocco di Hugo la traiettoria della palla non è cambiata — ha raccontato il mister — poi ho visto i giocatori dell’Inter protestare. Il Var c’è, viene utilizzato così, ma adesso devo pensare alla squadra e analizzare gli errori di Milano. Veniamo da un’ottima prestazione che ha mostrato tutte le nostre qualità. Stiamo trovando gli equilibri, continuo a vedere questo gruppo in crescita».
❞ Pioli
Dopo il tocco di Hugo la traiettoria della palla non è cambiata poi ho visto i giocatori dell’Inter protestare Ora devo pensare ad analizzare la partita