Un’auto sospetta ripresa dalle telecamere di Calci
Potrebbe essere quella del piromane. Le immagini registrate tra le 20 e le 21 di lunedì
Le telecamere di sorveglianza del Comune di Calci hanno ripreso una macchina che gli inquirenti considerano sospetta. Potrebbe essere infatti il mezzo usato dal piromane che ha incendiato il Monte Serra tre giorni fa.
Le telecamere hanno ripreso il mezzo tra le 20 e le 21 di lunedì, vale a dire in un orario considerato compatibile con l’allarme poi arrivato verso le 22, quando le fiamme hanno cominciato a devastare la vegetazione. È questa la novità più rilevante emersa ieri durante un briefing che si è tenuto tra il procuratore capo di Pisa Alessandro Crini e i carabinieri forestali. Le immagini restituite dalle telecamere però sono di una qualità pessima e questo complica il quadro investigativo.
Durante la riunione si è parlato anche della lista dei cinque sospettati. Sono nomi, questi, che erano comparsi nelle precedenti indagini scaturite da episodi simili che si erano verificati nella zona. Al momento non c’è però nessuna iscrizione nel registro degli indagati: la magistratura di Pisa ha aperto un’inchiesta per incendio doloso a carico di ignoti. In queste ore si stanno svolgendo diversi accertamenti ma l’indagine appare oltremodo difficile, anche perché — ad esempio — i carabinieri forestali non sono riusciti a trovare nessuna traccia dell’innesco ma solo ad individuare la zona dalla quale sarebbero partite le fiamme, poi alimentate da un vento talmente forte che non ha permesso neppure ai canadair di decollare per gettare acqua sul fuoco.
Il sospetto è che il piromane abbia colpito una settimana prima nella stessa zona, quando l’incendio fortunatamente fu domato in tempo. Una settimana fa il folle incendiario non fu aiutato dal vento e tutto si risolse con danni giudicati tutto sommato contenuti.
Durante la riunione tra gli inquirenti si è anche ipotizzato che l’incendio partito nella zona di Vecchiano non sia da legare allo stesso piromane. Questo episodio recente sarebbe invece da inquadrare in una sorta di «faida» tra alcuni cacciatori che appiccando il fuoco tolgono terreno di caccia alle doppiette rivali. Anche in questo senso le indagini sono in corso.