David Rossi, due nuove perizie «Riaprite il caso»
Nonostante due archiviazioni come suicidio, la morte di David Rossi, per la famiglia dell’ex capo della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena, resta ancora un mistero tutto da chiarire: «Stiamo predisponendo una ulteriore richiesta di riapertura del caso — dice l’avvocato Paolo Pirani — sulla base di nuove consulenze in corso di definizione». Alcune anticipazioni sono state date ieri nel corso della trasmissione «Buongiorno Siena», su Siena Tv, da Ranieri Rossi: «Mio fratello — ha detto — non aveva l’orologio al polso quando è precipitato da Rocca Salimbeni. E questo conferma che qualcuno ha gettato l’orologio dalla finestra, dopo, mentre mio fratello era agonizzante a terra. Come si evince anche dal filmato dell’unica telecamera posta sull’esterno della sede della banca, l’unico acquisito dagli inquirenti. La perizia sull’orologio — continua Ranieri Rossi — evidenzia infatti che il lato dove l’orologio risulta ammaccato dopo la precipitazione, è opposto rispetto a quello in cui la mano di David ha toccato il suolo dentro il vicolo di Monte Pio». Rossi ha parlato anche di un’altra perizia in corso di definizione, quella sui fazzolettini con macchie di sangue rinvenuti nel cestino dell’ufficio dell’ex capo comunicazione di Mps, a Rocca Salimbeni: «La perizia sulle foto dei fazzolettini — ha detto Ranieri Rossi — dimostra la compatibilità delle macchie di sangue con la ferita al labbro di David, che non nulla c’entrava con la caduta. Ferita probabilmente da riferirsi a quella colluttazione prima della precipitazione, a cui del resto ha fatto recentemente riferimento anche il colonnello Zavattaro, superconsulente della Procura di Siena». Proprio nella perizia richiesta dalla Procura di Siena, successiva alla riesumazione della salma di David Rossi, si faceva riferimento a lesività non causate dall’impatto sul suolo, e da riferirsi ad una possibile colluttazione prima della caduta dell’ex dirigente della banca. Ma i consulenti della Procura ipotizzarono che le stesse fossero state autoprodotte dallo stesso Rossi, nel tentativo di risalire sul davanzale dalla finestra, dopo essersi gettato nel vuoto. Tesi al centro della seconda archiviazione del luglio 2017, che la famiglia non intende accettare.