Decoro e senso civico, ecco perché non possiamo più aspettare
Caro direttore, innanzitutto un apprezzamento al vostro giornale per la costante azione sulla cronaca di firenze di denuncia del degrado sotto gli occhi di tutti che sta sempre più assalendo la nostra città, Firenze.
È si vero che c’è un costante deterioramento del senso civico da parte della gente ma dall’altro vi è una sempre più assuefazione a questo peggioramento. I vertici delle realtà che devono provvedere ad organizzare un’attività di difesa dal degrado — dal sindaco (non so che risultati si possa aspettare dalle prossime elezioni...) alle forze dell’ordine, polizia municipale, Alia, ecc. — sembrano più impegnati a difendere le loro strutture, con persone impiegate sempre più negli uffici e sempre meno con e per la gente nelle strade.
Dall’altra la lotta alla diffusa maleducazione e incuria non può che passare da una nuova cultura del senso civico a partire dai giovani e nelle scuole ma anche da un processo sanzionatorio di chi viola la legge e le regole, con mano ferma e senza tolleranza. Leggo oggi (ieri, ndr) che il super manager di Alia, Livio Giannotti, si è dimesso: come cittadini lo ringraziamo. Non gli restava molto altro da fare dopo aver difeso e negato l’immagine di una città sempre più fetida e abbandonata dall’incuria tutta, non solo nel centro ma anche nelle periferie.
Nella zona del Gignoro, nella quale abito, vedo frequentemente cumuli di rifiuti abbandonati fuori dai cassonetti, ma basta girare un po’ per le strade della città per trovarsi di fronte a diverse situazioni simili. Al riguardo diversi cittadini nei giorni scorsi hanno telefonato ad Alia per denunciare questa situazione ma non è successo nulla, del resto dopo che Giannotti ha detto che tutto va bene cosa ci si doveva aspettare che facessero i dipendenti? Eclatante ad esempio il divano denunciato dal Corriere Fiorentino, ritirato dopo quattro giorni che se ne stava abbandonato in Oltrarno, sempre più arricchito di sconcezze. Quando dopo una denuncia sui giornali come questa l’indifferenza e l’inattività di chi è preposto che non ha nemmeno la sensibilità di mandare un camioncino a rimuoverlo subito, cosa ci dovevamo aspettare?
A parte le considerazioni politiche (l’elezione di un sindaco è questione ancora più complessa e delicata della lotta al degrado), la richiesta che ispira tutta la lettera è quella di una attenzione e di un nuovo rigore da parte delle istituzioni (a partire dalla polizia municipale) che aiuti a recuperare un po’ di decoro e, insieme, un po’ di senso civico. La scommessa è questa, se non vogliamo che le denunce — sacrosante — cadano nel vuoto (p.e.)