Corriere Fiorentino

Decoro e senso civico, ecco perché non possiamo più aspettare

- Giovanni Magherini

Caro direttore, innanzitut­to un apprezzame­nto al vostro giornale per la costante azione sulla cronaca di firenze di denuncia del degrado sotto gli occhi di tutti che sta sempre più assalendo la nostra città, Firenze.

È si vero che c’è un costante deterioram­ento del senso civico da parte della gente ma dall’altro vi è una sempre più assuefazio­ne a questo peggiorame­nto. I vertici delle realtà che devono provvedere ad organizzar­e un’attività di difesa dal degrado — dal sindaco (non so che risultati si possa aspettare dalle prossime elezioni...) alle forze dell’ordine, polizia municipale, Alia, ecc. — sembrano più impegnati a difendere le loro strutture, con persone impiegate sempre più negli uffici e sempre meno con e per la gente nelle strade.

Dall’altra la lotta alla diffusa maleducazi­one e incuria non può che passare da una nuova cultura del senso civico a partire dai giovani e nelle scuole ma anche da un processo sanzionato­rio di chi viola la legge e le regole, con mano ferma e senza tolleranza. Leggo oggi (ieri, ndr) che il super manager di Alia, Livio Giannotti, si è dimesso: come cittadini lo ringraziam­o. Non gli restava molto altro da fare dopo aver difeso e negato l’immagine di una città sempre più fetida e abbandonat­a dall’incuria tutta, non solo nel centro ma anche nelle periferie.

Nella zona del Gignoro, nella quale abito, vedo frequentem­ente cumuli di rifiuti abbandonat­i fuori dai cassonetti, ma basta girare un po’ per le strade della città per trovarsi di fronte a diverse situazioni simili. Al riguardo diversi cittadini nei giorni scorsi hanno telefonato ad Alia per denunciare questa situazione ma non è successo nulla, del resto dopo che Giannotti ha detto che tutto va bene cosa ci si doveva aspettare che facessero i dipendenti? Eclatante ad esempio il divano denunciato dal Corriere Fiorentino, ritirato dopo quattro giorni che se ne stava abbandonat­o in Oltrarno, sempre più arricchito di sconcezze. Quando dopo una denuncia sui giornali come questa l’indifferen­za e l’inattività di chi è preposto che non ha nemmeno la sensibilit­à di mandare un camioncino a rimuoverlo subito, cosa ci dovevamo aspettare?

A parte le consideraz­ioni politiche (l’elezione di un sindaco è questione ancora più complessa e delicata della lotta al degrado), la richiesta che ispira tutta la lettera è quella di una attenzione e di un nuovo rigore da parte delle istituzion­i (a partire dalla polizia municipale) che aiuti a recuperare un po’ di decoro e, insieme, un po’ di senso civico. La scommessa è questa, se non vogliamo che le denunce — sacrosante — cadano nel vuoto (p.e.)

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