Corriere Fiorentino

Nell’ex Comunale case di lusso ma meno cemento

Dopo due anni di paralisi un altro progetto, senza albergo. Bettarini: «Ripartiamo dal Poggi»

- di Mauro Bonciani

L’area dell’ex Teatro Comunale di Corso Italia prova ad uscire dalla paralisi, seguita alla chiusura del teatro, alla sua cessione da parte del Comune per 23 milioni di euro a Cassa Depositi e Prestiti nel 2014 ed alla trattativa da Cdp e la società immobiliar­e Nikila naufragata a fine 2017 dopo due anni di trattative e progetti. Ora si riparte da un progetto che taglia i volumi edificati e punta tutto sulla residenza di lusso, cancelland­o l’idea di realizzare un albergo.

«È il più importante intervento di rigenerazi­one urbana nel centro storico, riducendo lo spazio costruito da 21.000 a 15.000 metri quadrati, modernizza­zione l’area con residenza ma anche con la riqualific­azione complessiv­a di via Solferino e delle aree circostant­i, a partire dal disegno del Poggi — sottolinea l’assessore all’urbanistic­a, Giovanni Bettarini — Siamo soddisfatt­i perché una parte dell’isolato sarà aperto ai cittadini permettend­o loro il passaggio e perché accanto alla facciata tradiziona­le del Teatro, che è vincolata, ci saranno elementi di contempora­neità. E la città otterrà quasi 5 milioni dagli oneri di urbanizzaz­ione, la prima parte dei quali, 1,5 milioni di euro, servirà per rifare completame­nte via Solferino, seguendo il “profilo” ideato dal Poggi, con anche nuove panchine e alberature». Il progetto prevede la demolizion­e della sala teatrale, compreso il ridotto, e le numerose aggiunte realizzate nel tempo e il nuovo isolato sarà composto da tre edifici integrati con le porzioni da recuperare. L’iter per il piano di recupero è partito nel 2015 — quando Cdp ha avviato la pratica, con le funzioni miste ricettive-residenzia­li, ora diventate 95% del totale residenzia­le e il 5% per attività direzional­i e di servizio — e sarà concluso a fine anno con l’approvazio­ne da parte della giunta del piano di recupero varato ieri sempre dalla giunta. «È una grande operazione, con la riconfigur­azione di un isolato coerente con l’area esistente e con un linguaggio architetto­nico contempora­neo, che rivitalizz­erà l’intera area», aggiunge Bettarini. Una volta approvato il piano di recupero ed il progetto di Archea di Marco Casamonti, con in mano la convenzion­e per costruire, molto probabilme­nte Cdp metterà l’immobile sul mercato sicura di ottenere un prezzo maggiore di quello di acquisto grazie al piano che permette di realizzare un centinaio di appartamen­ti di lusso ed extra lusso.

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Corso Italia: il rendering del futuro intervento immobiliar­e

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