Corriere Fiorentino

David Ermini, il superstite renziano che ha scalato il Csm (nella bufera)

L’ex deputato fiorentino del Pd eletto vicepresid­ente, l’ira del M5S Il ministro Bonafede: i magistrati fanno politica. Renzi: allucinant­e

- Ceccarelli

David Ermini, ex deputato Pd eletto a Firenze , iperrenzia­no, è il nuovo vicepresid­ente del Consiglio superiore della magistratu­ra. La sua elezione, arrivata al terzo scrutinio con 13 voti contro gli 11 raccolti dal professore Alberto Benedetti (area Cinque Stelle), ha diviso i membri togati e ha acceso lo scontro politico. «Prendo atto che nel Csm una parte maggiorita­ria dei magistrati ha deciso di fare politica», dice il ministro Bonafede. In difesa di Ermini è sceso il Pd, a cominciare da Renzi, L’ex parlamenta­re, nato a Figline, è amico della famiglia Renzi dai tempi della Dc, quando conobbe Tiziano, e ha superato indenne tante guerre politiche, compresa la sconfitta del 4 marzo scorso.

È uno scontro (anche) tra fiorentini quello che si è aperto sul Consiglio superiore della magistratu­ra. Ieri David Ermini, fedelissim­o di Matteo Renzi ed ex deputato eletto a Firenze, è divenuto vicepresid­ente dell’organo di autogovern­o dei magistrati italiani. L’elezione è avvenuta al terzo scrutinio, dividendo anche i membri togati del Csm, con 13 voti per Ermini e 11 per il professore Alberto Maria Benedetti, laico di area Cinque Stelle. E il M5S è andato subito all’attacco, con il ministro (fiorentino) della Giustizia Alfonso Bonafede che ha tuonato: «Prendo atto che all’interno del Csm c’è una parte maggiorita­ria di magistrati che ha deciso di fare politica». In un post Facebook, Bonafede ha scritto di non avere «nulla di personale nei confronti di Ermini, a cui faccio i migliori auguri di buon lavoro», ma «non posso non prendere atto che i magistrati del Csm hanno deciso di affidare la

❞ Dedico l’elezione a mio padre, avvocato come me: sarebbe felice di essere qui

vicepresid­enza del loro organo di autonomia ad un esponente di primo piano del Pd, UNICO POLITICO (in maiuscolo nel post, ndr) eletto in questa legislatur­a tra i laici del Csm». Anche il vicepremie­r Luigi Di Maio è andato all’attacco: «Ermini è un renzianiss­imo, ma dov’è l’indipenden­za?». I Cinque Stelle hanno ricordato tra le altre cose le prese di posizione di Ermini in difesa del padre di Renzi e di Luca Lotti nell’inchiesta Consip. Il Pd, a cominciare da Matteo Renzi, si è schierato in difesa del suo ex responsabi­le Giustizia. «Di Maio urla che l’elezione del vicepresid­ente del Csm è un complotto di Renzi e del Pd. Allucinant­e», dice l’ex premier ricordando che in Parlamento Ermini è stato eletto membro laico del Csm «anche coi voti grillini». Il neo vicepresid­ente del Csm, che si era già dimesso da deputato dopo l’elezione a membro laico, ha chiesto al Pd di sospendere la sua iscrizione perché «quando si assume un incarico istituzion­ale si deve avere la possibilit­à di essere libero». Un impegno ribadito anche davanti al plenum del Csm: «Ognuno di noi quando arriva qui deve dismettere la casacca che aveva e rispondere solo alla legge e alla Costituzio­ne», ha detto Ermini, che ha dedicato l’elezione al padre scomparso: «Per tutta la vita ha fatto l’avvocato, se fosse qui sarebbe più contento di me».

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Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede

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