Corriere Fiorentino

NOGARIN, LA LEGA E LA FOGLIA DI FICO

- @davidalleg­ranti di David Allegranti

Filippo Nogarin non ha ancora deciso se ricandidar­si o meno a sindaco di Livorno. Si vota l’anno prossimo e la sfida, dopo un lustro di governo a Cinque Stelle, sarà con il centrodest­ra saldamente egemonizza­to dalla Lega. Nel frattempo, il sindaco è in stato di agitazione permanente. Critica la linea dura dell’esecutivo sui migranti, a giugno gli è persino scappato un post contro Salvini — poi cancellato — sulla chiusura dei porti nel quale si è dichiarato disponibil­e ad accogliere i migranti. Costanteme­nte mostra insofferen­za per certe sortite leghiste sui diritti civili. «Ci sono valori inderogabi­li», ha detto in un’intervista a Repubblica. «A Livorno siamo stati i primi a trascriver­e i matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all’estero e tra i primi a celebrare in Comune i matrimoni gay. Queste sono battaglie 5 Stelle. Niente passi indietro». In questi giorni il M5S in Consiglio comunale, con benedizion­e del sindaco, ha votato un atto di indirizzo presentato dalla sinistra che impegna la giunta «avviare celermente l’iter per organizzar­e una cerimonia aperta alla città in occasione della Giornata mondiale dell’infanzia». Cerimonia «durante la quale sarà conferita la cittadinan­za onoraria ai bambini nati a Livorno da genitori stranieri». Una decisione che ha fatto infuriare la Lega, che così ha potuto dare la colpa ai «comunisti» del M5S. Il riposizion­amento del sindaco grillino non deve stupire. A Livorno il mercato elettorale ha riaperto i battenti. Nel 2014 Nogarin diventò sindaco grazie ai tanti che, da sinistra, al ballottagg­io si coalizzaro­no contro l’allora candidato Pd Marco Ruggeri. Da qualche mese, grazie anche all’attivismo politico del consiglier­e comunale Alessio Ciampini, centrosini­stra e sinistra-sinistra hanno ricomincia­to a parlarsi. Il fatto che Nogarin veda questo dialogo come un pericolo per la sua eventuale rielezione è normale, per questo prova ad agire di conseguenz­a. La beffa però rischia di essere dietro l’angolo, se con l’avvicinars­i delle elezioni europee il governo nazionale dovesse avere qualche serio scossone. D’altronde, l’ipotesi di un governo Pd-M5S che prenda il posto di quello in cui Matteo Salvini spadronegg­ia piace a una parte del Pd e a una parte dei Cinque Stelle, quella che fa capo a Roberto Fico e alla quale appartiene anche Nogarin. Il sindaco di Livorno e gli avversari del Pd rischiano di avvicinars­i pericolosa­mente.

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