NOGARIN, LA LEGA E LA FOGLIA DI FICO
Filippo Nogarin non ha ancora deciso se ricandidarsi o meno a sindaco di Livorno. Si vota l’anno prossimo e la sfida, dopo un lustro di governo a Cinque Stelle, sarà con il centrodestra saldamente egemonizzato dalla Lega. Nel frattempo, il sindaco è in stato di agitazione permanente. Critica la linea dura dell’esecutivo sui migranti, a giugno gli è persino scappato un post contro Salvini — poi cancellato — sulla chiusura dei porti nel quale si è dichiarato disponibile ad accogliere i migranti. Costantemente mostra insofferenza per certe sortite leghiste sui diritti civili. «Ci sono valori inderogabili», ha detto in un’intervista a Repubblica. «A Livorno siamo stati i primi a trascrivere i matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all’estero e tra i primi a celebrare in Comune i matrimoni gay. Queste sono battaglie 5 Stelle. Niente passi indietro». In questi giorni il M5S in Consiglio comunale, con benedizione del sindaco, ha votato un atto di indirizzo presentato dalla sinistra che impegna la giunta «avviare celermente l’iter per organizzare una cerimonia aperta alla città in occasione della Giornata mondiale dell’infanzia». Cerimonia «durante la quale sarà conferita la cittadinanza onoraria ai bambini nati a Livorno da genitori stranieri». Una decisione che ha fatto infuriare la Lega, che così ha potuto dare la colpa ai «comunisti» del M5S. Il riposizionamento del sindaco grillino non deve stupire. A Livorno il mercato elettorale ha riaperto i battenti. Nel 2014 Nogarin diventò sindaco grazie ai tanti che, da sinistra, al ballottaggio si coalizzarono contro l’allora candidato Pd Marco Ruggeri. Da qualche mese, grazie anche all’attivismo politico del consigliere comunale Alessio Ciampini, centrosinistra e sinistra-sinistra hanno ricominciato a parlarsi. Il fatto che Nogarin veda questo dialogo come un pericolo per la sua eventuale rielezione è normale, per questo prova ad agire di conseguenza. La beffa però rischia di essere dietro l’angolo, se con l’avvicinarsi delle elezioni europee il governo nazionale dovesse avere qualche serio scossone. D’altronde, l’ipotesi di un governo Pd-M5S che prenda il posto di quello in cui Matteo Salvini spadroneggia piace a una parte del Pd e a una parte dei Cinque Stelle, quella che fa capo a Roberto Fico e alla quale appartiene anche Nogarin. Il sindaco di Livorno e gli avversari del Pd rischiano di avvicinarsi pericolosamente.