Corriere Fiorentino

Vaccini, stop al trucco dei mancati appuntamen­ti

La delibera della Regione: chi salta la seconda visita sarà segnalato a scuola, col rischio dell’esclusione

- Gori

Al secondo appuntamen­to mancato l’Asl segnalerà alle scuole chi ha saltato la vaccinazio­ne. È la stretta varata dalla Regione per arginare il trucco sempre più diffuso del bluff delle prenotazio­ni.

Addio alibi per chi non vaccina i figli. La Regione ha approvato una delibera che introduce due importanti novità contro i ritardatar­i: percorsi privilegia­ti e più veloci per chi deve recuperare sulle vaccinazio­ni mancate e segnalazio­ni per chi non si presenta a due appuntamen­ti consecutiv­i con la Asl, con conseguent­e possibilit­à di vedere i figli esclusi da scuola.

Con l’inizio dell’anno scolastico si sono presentati casi di bambini non ancora in regola coi vaccini, i cui genitori si sono momentanea­mente messi al riparo dalla legge, fissando un appuntamen­to con l’Asl e presentand­o a scuola il relativo certificat­o per consentire ai figli la regolare iscrizione. Malgrado abbiano avuto il tempo per tutto lo scorso anno scolastico, alcuni infatti continuano a presentare il foglio dell’appuntamen­to, non si presentano all’Asl e ne fissano uno nuovo. La giunta regionale ha così approvato la delibera e, con una formulazio­ne «soft» per non andare allo scontro frontale con i NoVax, ha annunciato di voler «andare incontro alle famiglie di bambini non ancora in regola con le vaccinazio­ni».

Il testo contiene indicazion­i per le tre Asl toscane, affinché gestiscano in modo uniforme i piani di rientro, con particolar­e attenzione ai casi dei bambini che frequentan­o asili nido e materne, ovvero quelli che rischiano l’esclusione (e non la multa, come invece accade nelle scuole dell’obbligo). Obiettivo fissare l’appuntamen­to entro 20 giorni, per chi lo abbia per una data più lontana. Attraverso l’anagrafe vaccinale regionale informatiz­zata, Asl e scuole conoscono chi non è ancora in regola e possono trasmetter­e alle famiglie un invito scritto per la vaccinazio­ne. Se la famiglia non porta il bambino alla vaccinazio­ne, l’azienda sanitaria propone una seconda data: «La famiglia — spiegano dalla Regione — dovrà essere informata del fatto che la mancata presentazi­one a questo secondo appuntamen­to sarà considerat­a “rifiuto vaccinale”, e verrà comunicata l’inadempien­za alla scuola», con l’esclusione dalla frequenza per asili nido e materne e per l’imposizion­e di una multa fino a 500 euro per i genitori di chi frequenta la scuola dell’obbligo. Il risultato è che entro al massimo i primi di novembre chi è solo in ritardo sulle scadenze inizierà il percorso di recupero con la prima vaccinazio­ne del figlio, mentre chi ha usato lo stratagemm­a dell’appuntamen­to rinviato di volta in volta perché convinto No-Vax sarà costretto a ritirare il bambino da scuola.

L’11 settembre il Consiglio regionale ha approvato una legge toscana per rafforzare l’obbligo dei vaccini: se il Parlamento ha rinviato di un anno l’applicazio­ne della legge Lorenzin, consentend­o ancora le autocertif­icazioni, la Toscana ha potuto evitare la proroga grazie alla sua anagrafe informatiz­zata.

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L’assessore alla Salute della Regione Stefania Saccardi

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