Vaccini, stop al trucco dei mancati appuntamenti
La delibera della Regione: chi salta la seconda visita sarà segnalato a scuola, col rischio dell’esclusione
Al secondo appuntamento mancato l’Asl segnalerà alle scuole chi ha saltato la vaccinazione. È la stretta varata dalla Regione per arginare il trucco sempre più diffuso del bluff delle prenotazioni.
Addio alibi per chi non vaccina i figli. La Regione ha approvato una delibera che introduce due importanti novità contro i ritardatari: percorsi privilegiati e più veloci per chi deve recuperare sulle vaccinazioni mancate e segnalazioni per chi non si presenta a due appuntamenti consecutivi con la Asl, con conseguente possibilità di vedere i figli esclusi da scuola.
Con l’inizio dell’anno scolastico si sono presentati casi di bambini non ancora in regola coi vaccini, i cui genitori si sono momentaneamente messi al riparo dalla legge, fissando un appuntamento con l’Asl e presentando a scuola il relativo certificato per consentire ai figli la regolare iscrizione. Malgrado abbiano avuto il tempo per tutto lo scorso anno scolastico, alcuni infatti continuano a presentare il foglio dell’appuntamento, non si presentano all’Asl e ne fissano uno nuovo. La giunta regionale ha così approvato la delibera e, con una formulazione «soft» per non andare allo scontro frontale con i NoVax, ha annunciato di voler «andare incontro alle famiglie di bambini non ancora in regola con le vaccinazioni».
Il testo contiene indicazioni per le tre Asl toscane, affinché gestiscano in modo uniforme i piani di rientro, con particolare attenzione ai casi dei bambini che frequentano asili nido e materne, ovvero quelli che rischiano l’esclusione (e non la multa, come invece accade nelle scuole dell’obbligo). Obiettivo fissare l’appuntamento entro 20 giorni, per chi lo abbia per una data più lontana. Attraverso l’anagrafe vaccinale regionale informatizzata, Asl e scuole conoscono chi non è ancora in regola e possono trasmettere alle famiglie un invito scritto per la vaccinazione. Se la famiglia non porta il bambino alla vaccinazione, l’azienda sanitaria propone una seconda data: «La famiglia — spiegano dalla Regione — dovrà essere informata del fatto che la mancata presentazione a questo secondo appuntamento sarà considerata “rifiuto vaccinale”, e verrà comunicata l’inadempienza alla scuola», con l’esclusione dalla frequenza per asili nido e materne e per l’imposizione di una multa fino a 500 euro per i genitori di chi frequenta la scuola dell’obbligo. Il risultato è che entro al massimo i primi di novembre chi è solo in ritardo sulle scadenze inizierà il percorso di recupero con la prima vaccinazione del figlio, mentre chi ha usato lo stratagemma dell’appuntamento rinviato di volta in volta perché convinto No-Vax sarà costretto a ritirare il bambino da scuola.
L’11 settembre il Consiglio regionale ha approvato una legge toscana per rafforzare l’obbligo dei vaccini: se il Parlamento ha rinviato di un anno l’applicazione della legge Lorenzin, consentendo ancora le autocertificazioni, la Toscana ha potuto evitare la proroga grazie alla sua anagrafe informatizzata.