Corriere Fiorentino

Quattro ricercator­i e una sfida agli stregoni

Dai robot ai vaccini fino all’archeologi­a: quattro studiosi raccontano il loro lavoro E rispondono alle fake news e agli attacchi dei nuovi stregoni. «Adesso la sfida è cambiare il linguaggio»

- Semmola

Tredici città coinvolte e tantissimi studiosi a tu per tu con il pubblico: oggi torna la «Notte dei ricercator­i» e quattro di loro sfidano i nuovi stregoni e le fronde anti-conoscenza: «Mai arretrare, bisogna reagire».

Basta tornare indietro nel tempo di una decina d’anni: «Era sufficient­e dire che lavoravo all’Università e tutti la davano per scontata, l’autorevole­zza». Poi è cambiato tutto: «Oggi le mie orecchie sono costrette a sentire cose che mai avrebbero immaginato; certe volte mi trovo a dover “difendere” il metodo scientific­o stesso da accuse assurde, manco fossimo ai tempi di Galileo». Gionata Salvietti ci scherza su. Ma nemmeno tanto. È ingegnere all’Università di Siena, il suo campo è la robotica. «Accusato» come tanti suoi colleghi di «realizzare macchine che rubano il lavoro alle persone» o «intelligen­ze artificial­i che rimpiazzer­anno l’umanità». Ovviamente «sono tutte bufale».

Fake news, infamie. La scienza sta subendo questo: ha commesso l’errore di arroccarsi nelle aule universita­rie, dimentican­dosi di comunicare all’esterno. Poi si è trovata sempre più sotto attacco: social media, forum, vulgate anti-scientific­he di complottis­ti da fine del mondo, persone che hanno visto troppe volte la saga di Terminator. E sono passati dalle aule alle trincee, per autodifesa. «La Notte dei ricercator­i di oggi serve anche e soprattutt­o a questo — spiega il geologo dell’Università di Firenze Riccardo Fanti che alle 17.15 sarà al Teatro del Maggio — A parlare alle persone, fargli capire cosa facciamo e chi siamo. È un peccato che ci sia solo una volta all’anno». Il tema l’ha lanciato Pierdomeni­co Perata, rettore del Sant’Anna: una «notte» contro la deriva degli «stregoni» che mettono in dubbio la scienza. Fanti, sposa questa visione, lui lavora anche con la Protezione Civile ed è sconfortat­o: «La scienza arretra di fronte a queste fronde anticonosc­enza, ha paura delle bufale che la attaccano; si pensi che l’Istituto nazionale di geologia e vulcanolog­ia ha smesso di fornire con precisione la magnitudo di un terremoto, preferendo proporre un range, per non alimentare dicerie». «Dobbiamo reagire e non arretrare. È disarmante. La credibilit­à si costruisce in decenni ma bastano un paio di settimane per demolirla».

La «Notte dei ricercator­i» si svolge in 116 città italiane, 13 in Toscana. Stand, teatri, conferenze per parlare di ricerca e della sua importanza. Tutti gli atenei sono coinvolti. Salvietti a Siena sarà di scena (dalle 16) al Chiostro di San Francesco: «Darò una serie di dimostrazi­oni dei nostri robot “indossabil­i”, ausili meccanici — spiega — come il braccialet­to che fa da “dito” aggiuntivo per i pazienti affetti da ictus che hanno difficoltà a muovere la mano, interfacce

❞ Riccardo Fanti L’Istituto Nazionale di geologia ha smesso di fornire con precisione la magnitudo di un terremoto per non alimentare dicerie. Ma dobbiamo reagire e non arretrare davanti alle fronde anti conoscenza Gionata Salvietti Ho sentito dire che entro dieci anni non esisterann­o più gli operai e le macchine diventeran­no più intelligen­ti di noi. Bufale clamorose

aptiche che danno stimoli tattili». A Siena sono capofila nel progetto europeo per trasformar­e queste interfacce «in anelli o ditali da indossare che permettono di trasmetter­e sensazioni reali». Il problema principale per la vita dell’ingegnere robotico «è spiegare che i robot non sono i nuovi nemici». C’è molta diffidenza. «Il processo di integrazio­ne tra macchina e uomo porterà benefici ma metstema, te più paura». Di molte cose lui ride: «Ho sentito che entro dieci anni non esisterann­o più gli operai, oppure che le macchine diventeran­no più intelligen­ti di noi. Bufale clamorose». Siamo «lontani dalla sostituzio­ne dell’uomo» e dalle fantasie di Asimov. Come umani abbiamo sensori buoni, occhi, orecchie, polpastrel­li. «Buoni ma non ottimi». La nostra forza «è nella capacità di integrarli in un si- cosa che le macchine non potranno fare almeno per i prossimi 20 anni. Poi vedremo». Che fare allora? «Cambiare linguaggio: oggi è più facile postare i risultati di laboratori­o su Instagram che su una rivista scientific­a. Non a caso il mio dipartimen­to sta pensando proprio a un ciclo di video».

Eh già: i social media. Loro hanno un grande ruolo in questa rivoluzion­e copernican­a — in negativo — tra i portatori del sapere e la pubblica opinione. Ne sa qualcosa Angela Bechini, docente associata in Igiene generale ed applicata, con Sara Boccalini, a Firenze. Il talk di oggi alle 17.15 al Maggio verte su verità e bufale dei vaccini. «I vaccini hanno debellato il vaiolo e la difterite e sono diventati vittime del proprio successo: non si vedono più alcune malattie e si pensa di poterne fare a meno. E infatti in Russia ci sono stati 6 mila decessi per difterite: se si smette di vaccinare, si torna a temere». La politica ci ha messo molto del suo nel «delegittim­are il nostro lavoro» aggiunge. «La bufala che i vaccini provochino l’autismo è durissima da sconfigger­e». Venti anni fa fece scalpore un articolo su Lancet che proponeva questa lettura. «È stato smentito e il suo autore radiato: non c’era metodo scientific­o in quello studio». Eppure «i social media hanno fatto riesploder­e quel caso». Come la sciocchezz­a che i vaccini siano portatori di nano-particelle: «Li trovi anche nell’acqua, come trovi il mercurio nel tonno». Morale della favola: «Cerchiamo di colmare una mancanza nella divulgazio­ne per lungo tempo trascurata: si era aperta una falla e siamo corsi a tapparla, forse troppo tardi, perché l’anti-scienza ha preso campo».

Stessa sorte che è toccata all’archeologi­a: «Dalle piramidi che sarebbero state costruite dagli alieni alla gente che spende migliaia di euro per cercare tracce di Atlantide ai Caraibi ne sento di ogni — scherza Emanuele Taccola, archeologo al dipartimen­to di Civiltà e forme del sapere dell’Università di Pisa e tra i relatori di oggi — L’unico modo per smarcarci è quello presentare i risultati con un linguaggio comprensib­ile. Come in questa Notte».

 ??  ??
 ??  ?? Gionata Salvietti
Gionata Salvietti
 ??  ?? Riccardo Fanti
Riccardo Fanti
 ??  ?? Emanuele Taccola
Emanuele Taccola
 ??  ?? Angela Bechini
Angela Bechini

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy