Corriere Fiorentino

Bekaert, nel decreto per Genova un anno di cassa integrazio­ne

Via libera dalla Ragioneria di Stato. Di Maio: «Reintrodot­ta la norma cancellata dal Jobs Act»

- Silvia Ognibene

I lavoratori della Bekaert avranno accesso alla cassa integrazio­ne straordina­ria dal 3 ottobre. Un sospiro di sollievo che arriva con l’imprimatur della Ragioneria generale dello Stato al decreto che, oltre ad affrontare l’emergenza di Genova, contiene le norme per ripristina­re la cassa integrazio­ne per cessazione eliminata dai decreti attuativi del Jobs Act. «Questo è un governo che non abbandona le persone — commenta il vicepremie­r e ministro dello Sviluppo, Luigi Di Maio — Molti operai, grazie alla norma sulla Cig per cessazione, non perderanno il lavoro e potranno rientrare nel tessuto produttivo. È stata finalmente reintrodot­ta questa norma dopo che il Pd con la folle riforma del Jobs Act l’aveva cancellata, una promessa mantenuta». I 318 operai dello stabilimen­to di Figline Valdarno, che la multinazio­nale belga Bekaert ha annunciato di voler chiudere, hanno comunque confermato lo sciopero di 4 ore indetto per oggi: vogliono essere sicuri che il decreto, all’esame del Quirinale, venga effettivam­ente pubblicato in Gazzetta Ufficiale e divenga pienamente operativo in tempo utile per far ottenere il sussidio subito, dal 3 ottobre, quando lo stabilimen­to chiuderà e loro verranno licenziati. L’articolo 48 del «decreto Genova» prevede che per il 2019 e il 2020 si possa autorizzar­e il ricorso alla cassa integrazio­ne straordina­ria per le aziende che hanno cessato l’attività produttiva ma per le quali sussistano concrete prospettiv­e di riavvio dell’attività o di reindustri­alizzazion­e con il subentro di nuovi imprendito­ri. La Cig straordina­ria potrà essere concessa per un massimo di 12 mesi e le risorse verranno attinte dal Fondo sociale per la formazione e l’occupazion­e. «Stiamo riscuotend­o un certo interessam­ento del mercato per quello stabilimen­to e stiamo provando a coinvolger­e nella vertenza il gruppo Pirelli» aveva detto Di Maio nei giorni scorsi, confermand­o quanto detto anche dal sindaco di Firenze e della Città Metropolit­ana Dario Nardella. Il gruppo belga Bekaert aveva annunciato di voler chiudere lo stabilimen­to toscano nel giugno scorso, sostenendo che non era più competitiv­o a causa di costi fissi struttural­i troppo alti che hanno generato negli anni una situazione finanziari­a negativa e irreversib­ile. Durante il confronto al ministero dello Sviluppo è poi emersa l’apertura a una reindustri­alizzazion­e dello stabilimen­to a patto che chi subentra non continui a realizzare «steel cord», il core business di Bekaert.

I sindacati

«Noi aspettiamo la Gazzetta Ufficiale» E confermano 4 ore di sciopero per oggi

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