Il giudice sul violentatore: non rispetta niente e nessuno
Arnaut Mustafa «è un soggetto violento, senza freni inibitori» che «a qualsiasi latitudine si trovi non riesce a trattenere i suoi impulsi sessuali e l’aggressività». Inoltre, «nonostante pregiudicato e con diversi precedenti di polizia non ha tenuto un comportamento rispettoso della legge e delle persone». Così il gip Fabio Frangini spiega perché ha convalidato il fermo e disposto il carcere per il romeno accusato di aver picchiato e violentato una studentessa straniera, domenica sera, nei pressi del ponte di Varlungo. Un’aggressione «di inaudita violenza». Non costituisce un’attenuante che l’uomo avesse bevuto birra o vino: un aspetto, per il giudice, irrilevante: «Nel nostro sistema l’assunzione di bevande alcoliche in eccesso è un’aggravante». Quella sera, Mustafa afferrò per i capelli e prese a botte la giovane, intimidendola («Ti avevo già vista qui e ti posso trovare tranquillamente anche una terza volta»). Per il gip, quelle frasi sono «hanno una forza intimidatrice potente». Quelle minacce sono la «dimostrazione della volontà di prevaricare la donna attraverso la dimostrazione di supremazia fisica». Frangini non ha dubbi sull’attendibilità della vittima: «Nessun dubbio sulla violenza sessuale. Le dichiarazioni della studentessa sono lucidissime e puntualissime».