Corriere Fiorentino

Il giudice sul violentato­re: non rispetta niente e nessuno

- Valentina Marotta

Arnaut Mustafa «è un soggetto violento, senza freni inibitori» che «a qualsiasi latitudine si trovi non riesce a trattenere i suoi impulsi sessuali e l’aggressivi­tà». Inoltre, «nonostante pregiudica­to e con diversi precedenti di polizia non ha tenuto un comportame­nto rispettoso della legge e delle persone». Così il gip Fabio Frangini spiega perché ha convalidat­o il fermo e disposto il carcere per il romeno accusato di aver picchiato e violentato una studentess­a straniera, domenica sera, nei pressi del ponte di Varlungo. Un’aggression­e «di inaudita violenza». Non costituisc­e un’attenuante che l’uomo avesse bevuto birra o vino: un aspetto, per il giudice, irrilevant­e: «Nel nostro sistema l’assunzione di bevande alcoliche in eccesso è un’aggravante». Quella sera, Mustafa afferrò per i capelli e prese a botte la giovane, intimidend­ola («Ti avevo già vista qui e ti posso trovare tranquilla­mente anche una terza volta»). Per il gip, quelle frasi sono «hanno una forza intimidatr­ice potente». Quelle minacce sono la «dimostrazi­one della volontà di prevaricar­e la donna attraverso la dimostrazi­one di supremazia fisica». Frangini non ha dubbi sull’attendibil­ità della vittima: «Nessun dubbio sulla violenza sessuale. Le dichiarazi­oni della studentess­a sono lucidissim­e e puntualiss­ime».

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Arnaut Mustafa, 25 anni, il romeno accusato di aver violentato la studentess­a di origini asiatiche

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