Turismo, il registro delle case. Contro l’affitto in nero
La Regione vara nuove norme, Nardella soddisfatto: «Così combatteremo l’evasione»
Più strumenti per contrastare gli affitti turistici in nero. La Regione ha varato la delibera di attuazione dell’articolo 70 del Testo Unico regionale in materia di turismo, che prevede l’obbligo di comunicazione per gli affitti turistici sotto i trenta giorni all’anno (situazione in cui oggi non si paga alcuna tassa) e Palazzo Vecchio esulta: ««Basta affitti turistici in nero e fuori controllo», dice il sindaco Dario Nardella.
L’annuncio della comunicazione obbligatoria che scatterà dal primo gennaio 2019 è arrivata via Facebook proprio da Nardella. «Con la Regione Toscana abbiamo deciso di istituire un “registro” ufficiale nel quale inserire tutti gli appartamenti affittati ad uso turistico, con un codice identificativo obbligatorio da inserire nei portali web che offrono questi servizi — ha scritto il sindaco — Si tratta di un primo passo verso una gestione trasparente. Uno strumento per evitare il nero e per favorire chi lavora rispettando le regole. Una conquista per contrastare il vuoto normativo nazionale. Firenze vuole dare delle risposte, per bilanciare turismo e residenza e combattere l’evasione senza se e senza ma». La delibera regionale prevede che la comunicazione sia effettuata su una piattaforma online messa a disposizione da parte dei Comuni capoluoghi di provincia e della Città metropolitana di Firenze, coordinata della Regione, ma l’assessore regionale al turismo Stefano Ciuoffo sposa la prudenza: «Ci sarà una banca dati, più che un registro. E tutti gli affittuari saranno anche tenuti a comunicare le presenze turistiche, permettendo così di avere informazione sui flussi turistici». Ma chi controllerà dato che si tratta di autocertificazione? «Chi non farà la comunicazione eserciterà fuori dalle norme con tutti i rischi che questo comporta — risponde Ciuoffo — E sarà anche più difficile fare promozione del proprio alloggio, dato che le amministrazioni potranno incrociare in tempo reale i dati online e quindi scovare chi evade ma sta su Internet».
La delibera Dal primo gennaio obbligatorio denunciare l’attività di locazione, anche sotto i 30 giorni l’anno E i Comuni avranno una banca dati