Corriere Fiorentino

Attenti al finale

Tre dei cinque gol subiti dalla difesa della Fiorentina sono arrivati negli ultimi quindici minuti: caso o distrazion­e?

- Matteo Magrini

«It ain’t over ‘til it’s over». Ovvero, «non è finita finché non è finita». Chissà se Stefano Pioli conosce la storia di Lawrence Peter, famoso nel mondo come Yogi Berra. È stato forse il più grande giocatore (poi allenatore) di baseball della storia. Di certo, il più vincente: 13 titoli, con i New York Yankees. La fama però, più che alle vittorie, è dovuta agli aforismi. Perle di saggezza diventate di uso comune. Soprattutt­o nello sport. Quella da cui siam partiti è la più celebre e forse, tra le tante citazioni che il mister viola appende sui muri degli spogliatoi, farebbe bene a trovarle posto.

La Fiorentina infatti, fino ad oggi, ha incassato cinque reti in campionato. Poche, sia chiaro. Soltanto Sampdoria (3) e Juventus (4) hanno fatto meglio. Di questi cinque però, ben tre sono arrivati nell’ultimo quarto di gara. Quello spazio di tempo che va dal 75’ al 90’ e nel quale, Pezzella e compagni, tendono ad aprire la porta. Stiamo parlando, per intendersi, del 60% dei gol incassati. Una casualità, probabilme­nte. O forse no. Di certo, una tendenza da non sottovalut­are. I fattori possono essere diversi. La stanchezza mentale, per esempio. «Giocare tante partite tenendo sempre il massimo dell’attenzione non è semplice», ha ammesso lo stesso Pioli. Sa bene, il mister, quanto per un difensore sia importante la concentraz­ione e quanto, appunto, sia dura tenerla ad un livello costante. Sarà per questo che martedì, a San Siro, si sono avvertiti i primi scricchiol­ii? Possibile che i difensori siano stanchi? Quel che è certo è che Milenkovic, Pezzella e Vitor Hugo, per ora, non hanno saltato un minuto. In campo per 573’ su 573. Discorso simile per Biraghi che, rispetto ai compagni, si è risparmiat­o il secondo tempo con la Spal. Sostituito da Hancko dopo 45’ difficili. Andando nel dettaglio comunque, ecco quando sono arrivati quei gol: Tomovic (nel 6-1 al Chievo) al 76’, Insigne (1-0 del Napoli) al 79’ e D’Ambrosio (il 2-1 dell’Inter) al 77’.

E se nel primo caso si è trattato di una rete ininfluent­e (i viola erano già sul 4-0) le altre son costate punti. Due (almeno) per l’esattezza. Due pareggi diventati sconfitte. Non solo. Analizzand­o i gol subiti dalla Fiorentina si scopre anche che sono arrivati tutti, tranne uno, nel secondo tempo. L’eccezione sta nel rigore di Icardi. Eppure, anche quello, arrivato nel finale. Per l’esattezza, al 45’. Occhio, per intendersi, agli ultimi minuti. Soprattutt­o domenica, contro l’Atalanta. Ricordate l’anno scorso? Partita maledetta, con i viola (in vantaggio per 1-0) raggiunti da Freuler al 94’. Un risultato, quello, che a fine stagione risultò determinan­te nella corsa all’Europa League.

Non è, quello, l’unico ricordo da incubo che viene in mente ripensando a quella sfida. Ci furono, infatti, due clamorosi torti arbitrali. Due rigori incredibil­mente negati da Pairetto (uno per fallo di Spinazzola su Astori, l’altro per un intervento di Berisha su Gil Dias) che fecero infuriare la Fiorentina. Pensieri che oggi, con le ferite inflitte da Mazzoleni a San Siro che frizzano ancora, rimbalzano forte in testa. Come quel pareggio, a tempo scaduto. Un gol (subito) nel finale che, in questo avvio di stagione, sta diventando una brutta abitudine.

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 ??  ?? Vitor Hugo centrale della Fiorentina
Vitor Hugo centrale della Fiorentina
 ??  ?? German Pezzella capitano viola
German Pezzella capitano viola

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