Champions, il ritorno delle leonesse viola
Passate agli ottavi, ora sono già con la testa al campionato: arriva il Milan
Un solo tiro in porta subìto in 180 minuti contro le campionesse di Danimarca e 4 gol segnati: due da Ilaria Mauro all’andata e due dalla scozzese Clelland al ritorno. È con questi numeri che la Fiorentina Women’s di Antonio Cincotta ha conquistato gli ottavi di finale di Champions.
Senza paura e con la consapevolezza della forza di una squadra costruita per essere protagonista in Italia e in Europa: «Avevamo deciso di venire in Danimarca non per difenderci — commenta Cincotta — e le ragazze sono state straordinarie». E continua: «Il passaggio del turno è frutto di due prestazioni coraggiose. E penso che amplifichi la crescita del calcio femminile italiano a livello europeo. Sono due anni di fila che la Fiorentina riesce a battere le campionesse di Danimarca. E se qualcuno poteva pensare che l’anno scorso fosse stato un evento occasionale, quest’anno abbiamo dimostrato che la Fiorentina c’è e può avere un’introduzione di dimensione europea». Cosa che non era scontata, anzi. Basti pensare alla Juventus e alle difficoltà riscontrate al suo esordio in Champions, tanto da essere eliminata ai sedicesimi dal Brøndby.
Cosa che avvalora ulteriormente l’impresa viola. È per questo che uno degli obiettivi della stagione è quello di migliorarsi in Champions (lo scorso anno furono eliminate agli ottavi dal Wolfsburg). Ma perché ciò accada, anche il destino deve metterci lo zampino. E allora la speranza è che lunedì 1 ottobre, dall’urna di Nyon, possa uscire il nome di una squadra diversa dalle mine vaganti Wolfsburg e Lio- ne, le due super potenze del calcio femminile europeo.
Per adesso, però, si torna a pensare al campionato. Nonostante le ragazze siano tornate a Firenze a mezzanotte, dopo un lungo viaggio iniziato ieri mattina con due voli e con tanto di attesa di tre ore all’aeroporto di Copenaghen, oggi non sarà giorno di riposo. Domenica alle 12.30 c’è il Milan. Cincotta dovrà essere bravo a far smaltire le scorie psico-fisiche di una trasferta danese più che impegnativa per la Viola. Perché a Milano «sarà una gara difficile».