Via de’ Neri perde un altro pezzo di storia: dopo 35 anni chiude l’ultimo ortolano
Dopo 32 anni un altro esercizio storico se ne va: troppo pochi i residenti, non ce la facciamo
In strada Ancora non si sa chi prenderà il suo posto I commercianti: «Ma basta paninoteche»
Ecco un altro esercizio storico che chiude. È il fruttivendolo di via dei Neri. Michelangelo, il titolare, era sbarcato in Borg’Unto trentadue anni fa insieme al fratello, quando la strada delle schiacciate e della finocchiona ancora doveva farsi conoscere dal grande pubblico e gli appartamenti affittati on line erano lontani solo dall’essere immaginati.
«Rilevammo la bottega da un altro verduraio che lì c’era stato per circa venti anni». Quello di Michelangelo era un vero e proprio negozio di vicinato, soprattutto per gli anziani a cui il verduraio portava perfino la spesa a casa. «Non volevamo arricchirci con la nostra attività ma neanche rimetterci. Abbiamo fatto grandi sacrifici per tenere aperto il negozio, ma con quei pochi residenti rimasti in zona non riuscivamo più a vivere, a pagare le spese e i fornitori — racconta Michelangelo — E il turismo mordi e fuggi, per noi, più che una risorsa si è trasformato in un problema». Perché? «In molti pensano che il turismo porti ricchezza, ma non sempre è così. Chi va in via dei Neri è interessato ai panini e non alla frutta e alla verdura. D’altronde non potevano neanche vendere i nostri prodotti a prezzi eccessivi altrimenti avremmo perso anche quei pochi clienti fedeli che avevamo».
Michelangelo, che con la moglie aveva provato a implementare la sua offerta con insalate già lavate e condite, con verdure cotte, con frutta tagliata a pezzi e già sbucciata, alla fine si è dovuto arrendere. E così una settimana fa ha lasciato il fondo. «Nell’ultimo anno la situazione era diventata insostenibile, sempre più spese e sempre meno entrate — continua l’ormai ex fruttivendolo — Avevo pensato di assumere una persone con cui darmi il cambio ma come l’avrei pagata?». Di continuare a vendere frutta e verdura Michelangelo non ne ha più voglia: «Credo finirò per fare il camionista. Ancora non c’ho pensato, ne sto discutendo con la mia famiglia». In strada, tra i commercianti, si mormora che il fondo occupato per mezzo secolo da un verduraio possa prenderlo un tour operator o un money change. Ma ancora nessuno ne è sicuro: «Ho visto un paio di persone prendere le misure e organizzare gli spazi — ammette un residente — A noi va bene tutto l’importante è che non ci mettano un’altra paninoteca».
Con la chiusura dell’unico (e ultimo) fruttivendolo di Borg’Unto ora di esercizi storici che resistono, in via dei Neri, ne sono rimasti tre: c’è la Gastronomia Giuliano, il negozio di dischi Data Records 93 (molto apprezzato dagli amanti del vinile e non solo) e infine, percorrendo la strada verso Palazzo Vecchio, la macelleria Salumificio Anzuini che ai turisti offre un servizio molto apprezzato: «Tutti i nostri prodotti, a richiesta, li vendiamo sottovuoto. Compreso la bistecca. Così è più semplice metterli in valigia».