Ipnotizzati dai BowLand, anche in tv
Iraniani di nascita e fiorentini d’adozione, i tre musicisti hanno sedotto pubblico e giuria
Con la voce «erotica», come l’ha definita Maria Maionchi, e le loro musicalità oniriche hanno già stregato il pubblico di X Factor che ha accolto l’esibizione di giovedì sera con un’ovazione. I BowLand, tre ragazzi di origine iraniana fiorentini d’adozione, si candidano a un ruolo da protagonisti nel talent show che entrerà nel vivo nelle prossime settimane quando i giudici saranno chiamati alle loro scelte definitive.
Firenze li conosceva e apprezzava già: soprattutto da quando, lo scorso anno al Buh! di Rifredi, i BowLand aprirono il festival di cinema mediorientale Middle East Now con il sound ipnotico del loro album d’esordio Floating Trip. Ora gli iraniani-fiorentini BowLand — nella loro lingua di origine, il farsi, significa «forte» e «rumoroso» — conquistano anche la platea televisiva più ampia che la musica oggi conceda in Italia. È bastata una frase di Mara Maionchi dai banchi di XFactor: «Questo è erotico!» per sciogliere ogni dubbio. I BowLand hanno fatto bingo. Mai recensione fu più sintetica ed esatta per la loro cover di Get Busy di Sean Paul. Quasi irriconoscibile da quanto hanno saputo farla propria. Pubblico in piedi, applausi.
Asia Argento a bocca aperta: «Mi hai rapita» dice alla cantante in fase di valutazione del provino, riferendosi a quel suono misto mediorientale ed elettronico, unico nel suo essere ibrido. Un trip-hop meno sincopato e più fluttuante — come da titolo del loro disco — morbido, come una carezza, molto sensuale. «Così è come bisogna fare una cover» è il commento del terzo giudice del programma. Fedez. «Faremo un percorso molto divertente» è la promessa di Manuel Agnelli.
Dunque alla quarta serata di audizioni, la dodicesima edizione del talent musicale per eccellenza ha già dei nuovi beniamini, e sono di casa nostra: sono in tre, hanno trent’anni, si chiamano Saeed Aman, Lei Low e Pejman Fa, amici di scuola fin dall’infanzia: «Ci siamo conosciuti in terza elementare in un concorso di disegno a tema Tartarughe Ninja» hanno scherzato Saeed e Pejman Fa.
Sono arrivati da Teheran a Firenze in momenti diversi,
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Ci siamo conosciuti in terza elementare in un corso di disegno a tema Tartarughe Ninja e poi ci siamo ritrovati qui Il nostro primo disco è l’inizio di una avventura
Saeed da oltre dieci anni e gli altri due da cinque, e hanno vinto il concorso del progetto regionale Toscana100Band nel 2016 e dal 2017 hanno iniziato a esibirsi su palchi importanti come la Festa della musica di Chianciano Terme oltre che in molti locali fiorentini. Tutti e tre studenti di architettura e appassionati di strumenti elettronici e tradizionali allo stesso tempo.
La fascinosa e misteriosa Lei Low è stata una scoperta recente per i due uomini che la accompagnano: loro scrivono la musica, lei i testi. Ma fino a poco tempo fa cantava «solo sotto la doccia». Poi ha fatto il passo decisivo: il talento c’è tutto. Ed è stato grazie al progetto regionale di scouting di giovani band che «è diventata una cosa seria» ammettono. Un anno di lavoro per realizzare il disco e ora il definitivo banco di prova: XFactor con un milione e trecentomila spettatori alla loro serata. «Il termine “Trip” indica il fatto che questo disco per noi è stato un viaggio mentale, l’inizio di un’avventura — raccontano i tre ragazzi — “Floating” perché le atmosfere della nostra musica richiamano il fluttuare di una barca che galleggia nel mare». E lo scopo della loro musica è proprio farci salire tutti a bordo e «accompagnare chi ci ascolta, attentamente, nello stesso nostro viaggio».