Guardie ambientali con le armi spuntate Ci vogliono i vigili
Dal primo ottobre, ci saranno 30 occhi in più a controllare che non ci siano i furbetti del cassonetto. Ma li apriranno solo quattro volte al mese, e al massimo per 4 ore. Si tratta della Guardie ambientali, appena istituite a Firenze. «Agenti», previsti da una legge regionale, che però non potranno fare le multe, anche se è loro potere cominciare le «investigazioni», cioè la caccia al furbetto, anche aprendo il sacchetto, verificando di chi sono le scatole lasciate in modo irregolare, appuntandosi targhe delle auto. Un po’ poco, però, visto che le informazioni devono passare ai vigili urbani, unici titolati alle sanzioni, che poi dovranno attivarsi autonomamente. La risposta potrebbero essere le telecamere, magari puntate sui cassonetti interrati: ma, anche se il Comune ha annunciato che vuole installarne altre, negli ultimi mesi solo in un caso sono state determinanti a trovare i responsabili. Uno su mille ce la fa. Il Consiglio comunale ha approvato una mozione per reintrodurre 10 ispettori ambientali, cioè i «guardiani dei rifiuti», gestiti direttamente da Alia, che possono non solo controllare, ma anche multare in presa diretta. Anche se gli abbandoni irregolari sono soprattutto ai cassonetti interrati e di ingombranti nelle zone dove si fanno ristrutturazioni di case, forse sarebbe il caso di provvedere a dare una scossa, sul fronte del rispetto delle regole, con un impegno e diversi mesi di controlli ad hoc da parte non solo delle Guardie e degli ispettori ambientali, ma anche degli stessi vigili. Senza il rispetto da parte dei cittadini delle regole, non ci sono modelli di raccolta e regola che contino. E infine, un controllo incrociato tramite le Scia (le dichiarazioni di inizio di lavori nelle case) e il deposito dei rifiuti edili, e non solo.