CON LE ARMI SPUNTATE
Se Salvini avesse voluto promuovere un clima favorevole al consenso nei confronti del decreto Sicurezza, non sarebbe riuscito a crearne uno pari a quello che alcuni episodi di cronaca hanno alimentato anche Firenze. Prima la violenza subita da una studentessa asiatica a Varlungo da parte di un romeno accampato in un casolare occupato: uno di quegli immobili per cui Salvini sollecita lo sgombero immediato, oltre a pene più severe. Poi lo scippo di una signora non più giovane nei pressi dell’Esselunga di viale Canova: una violenza che avrebbe potuto avere conseguenze molto più gravi, visto che la donna si è vista strappare da un diciannovenne rom, accampato al Poderaccio, una catenina d’oro ed è stata colta da un malore. Uno scippo, si dirà, non fa notizia, per quanto odioso esso sia. A fare notizia è però il fatto che il delinquente, fermato dalle forze dell’ordine, non è stato incarcerato ma solo sottoposto all’obbligo di dimora a Firenze, dove svolgeva — e, c’è da temere, continuerà a svolgere — la sua attività. Come lo stupratore di Varlungo, anche lo scippatore di viale Canova può vantare un prestigioso curriculum. Dal 2012, quando era ancora minorenne, è stato denunciato per atti persecutori e lesioni, violenza privata e lesioni, scippo, rapina e scippo. Per tacere di due ulteriori denunce ricevute dopo aver dichiarato una falsa identità. Non è da escludere che fra qualche mese, ancora in libertà nonostante la mole di carichi pendenti, possa usufruire del reddito di cittadinanza introdotto dal Consiglio dei ministri di cui lo stesso Salvini, ironia della sorte, è vicepresidente: al Poderaccio non si chiede l’Isee.
Non c’è da stupirsi se pur fra queste contraddizioni, l’odierno allarme sicurezza fa volare nei sondaggi anche in Toscana la Lega e Salvini, nonostante quanto di irrituale vi sia nella prassi di un ministro dell’Interno uso a governare più per cinguettii che per circolari. Dal canto suo, fa bene Nardella a reclamare più agenti per Firenze: sono sempre un utile deterrente. Ma se agenti e carabinieri si sentiranno presi in giro da una legislazione e una giurisprudenza sbilanciate a favore del reo, la loro presenza sarà sempre meno incisiva. Nel frattempo, è inutile contrapporre i numeri in parte confortanti delle statistiche a un allarme sociale crescente. Ci sono momenti in cui la percezione è la vera realtà: esse est pèrcipi. I cancelletti al secondo piano di tanti caseggiati di periferia parlano più di qualche zero virgola.